Azioni Intesa Sanpaolo: bilancio 2016 e prospettive per il 2017

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Che anno sarà il 2017 per il gruppo Intesa Sanpaolo? Proprio il 4 gennaio Intesa ha collocato AT1 (Additional Tier 1) per 1.25 miliardi; la domanda ha oltrepassato la soglia dei 5 miliardi e per il 90% del totale è pervenuta da investitori istituzionali esteri. Entro la fine di questo mese, inoltre, la banca dovrebbe anche riuscire a chiudere l’operazione relativa alla cessione di Allfunds, la piattaforma distributiva di asset management che Intesa controlla attualmente per il 50% (il termine per la presentazione delle offerte, in questo caso, è fissato per data 13 gennaio 2017).

Il 2016 di Intesa Sanpaolo: bilancio di fine anno

Al di là di tutti questi movimenti che si sono appena registrati o che si registreranno, cosa possiamo dire sul 2016 di Intesa Sanpaolo?

Nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, il gruppo bancario ha visto incrementare i prestiti a famiglie e imprese a 47 miliardi di euro, mentre le sofferenze si sono andate riducendo di 5 miliardi. Per il gruppo capitanato da Carlo Messina, poi, la prima metà dell’anno si è chiusa con un utile netto superiore ai 2 miliardi di euro: praticamente è stato raggiunto il dato più alto dal primo semestre 2008!

Il 2016 di Intesa Sanpaolo è stato confortante anche per quel che riguarda il discorso stress test, visto e considerato che i test effettuati a luglio dall’Autorità Bancaria Europea hanno eletto il gruppo italiano come il più solido e meglio patrimonializzato d’Europa. Cosa tutt’altro che indifferente, questa, visto e considerato che ultimamente le banche stanno facendo parlare di sé per motivi tutt’altro che positivi!

Intesa Sanpaolo: prospettive per il 2017

Per quest’anno Intesa Sanpaolo potrebbe essere in grado di portare a 50 miliardi l’obiettivo di credito erogato a favore di famiglie e imprese, e attuare così un nuovo piano di riduzione dei crediti deteriorati. Agli azionisti, invece, potrebbe essere riconosciuto un dividendo in crescita ben superiore rispetto ai 3 miliardi conseguiti nel 2016. I dati dell’anno scorso e le condizioni attuali descrivono quindi uno scenario propositivo per l’istituto, uno scenario che dovrebbe rimanere buono per tutto il corso del 2017.

Tuttavia anche il gruppo torinese potrebbe soffrire di eventuali scossoni politici così come è accaduto del resto a margine del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso, per cui è bene guardare a Intesa con una certa fiducia, ma la filosofia migliore rimane quella di “andarci coi piedi di piombo”. Non è un caso, infatti, se JP Morgan, Mediobanca Securities e Moody’s abbiano assegnato alle azioni Intesa Sanpaolo una rating “neutral”.