Generali riorganizza attività e management: è un buon periodo?

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Di recente Generali ha rivisto un po’ il proprio piano industriale fissando una scadenza temporale per il 2018. Tuttavia il gruppo non ha apportato delle modifiche significative rispetto a quanto non fosse stato già deciso. L’aggiornamento arrivato negli ultimi giorni però pone in essere un elemento comunque molto importante, perché imprime una forte accelerazione sugli obiettivi di efficienza e di redditività mediante la razionalizzazione dell’attività nei mercati “buoni” e mediante l’uscita da quei mercati ritenuti invece meno appetibili (Generali ne ha individuati più di 10).

Generali, le novità del piano industriale

Una delle principali novità del piano industriale del gruppo è rappresentata, come dicevamo, dall’ottimizzazione della presenza geografica della società. Una razionalizzazione dell’attività internazionale dovrebbe permettere a Generali di incassare 1 miliardi di euro entro il 2018, mentre la semplificazione di determinati aspetti nei mercati considerati maturi dovrebbe riuscire a portare a una riduzione dei costi per almeno 200 milioni di euro.

Nel documento che dà il via al nuovo piano industriale, il management conferma i target fissati per il 2018, i quali indicano una generazione di cassa che dovrebbe riuscire a superare quota 7 miliardi di euro, un ROE operativo medio superiore al 13% e dividendi per oltre 5 miliardi di euro. Generali si prepara così a lasciare i mercati meno profittevoli per la propria attività di business, spingendo il concetto di efficienza laddove invece ci sono buone possibilità di crescita. Il tutto in vista di un obiettivo che parla chiaro: un miglioramento della produttività di almeno il 15%.

Per quanto riguarda i cambi ai vertici, inoltre, nelle ultime settimane c’è stata una sorta di riorganizzazione della governance mediante la nomina di Marco Sesana come country manager per l’Italia e con l’elezione di Timothy Ryan quale nuovo responsabile degli investimenti.

Generali, settore assicurativo a gonfie vele

Nel frattempo si è conclusa con successo l’emissione di bond Generali Assicurazioni che servirà per coprire le perdite Rc Auto. La compagnia andava avanti da settimane col tentativo di collocare un prestito obbligazionario attraverso Horse Capital I per attenuare le perdite a bilancio sul portafoglio Rc Auto. Alla luce di ciò, la società triestina ha reso noto di aver firmato un contratto ad hoc con l’irlandese Horse Capital I. In virtù di questo patto Horse Capital I ha emesso tre tranche di titoli di debito, ciascuna avente un valore di 85 milioni di euro e con un differente profilo di rischio, per un ammontare complessivo di 255 milioni.

L’obiettivo è mitigare il rischio sul portafoglio Rc Auto di Generali, perché se il gruppo dovesse subire perdite oltre una soglia X, una parte di queste verrebbe rimborsata mediante la copertura garantita dall’obbligazione (che andrebbe ad integrare in questo caso la copertura già fornita dalla riassicurazione tradizionale).