Unicredit verso l’aumento di capitale: pronto un piano di cessioni

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Il nuovo amministratore delegato di Unicredit Jean Pierre Mustier, sembra avere le idee molto chiare in merito a come gestire l’aumento di capitale che la banca è stata chiamata a realizzare. Come conferma un articolo apparso proprio di recente sulle pagine di Repubblica, il numero uno di Unicredit sta lavorando per alleggerire l’ammontare dell’aumento di capitale facendo affidamento a un programma di cessioni.

Aumento di capitale Unicredit: il piano di dismissioni studiato da Mustier

Nelle passate settimane si era già parlato della possibilità, ad esempio, che Unicredit cedesse una volta per tutte il pacchetto azionario detenuto nella polacca Bank Pekao. Quella mossa avrebbe permesso a Unicredit di dare forma a questo suo annunciato programma di cessioni, e al tempo stesso avrebbe fatto comodo allo stesso governo polacco che nel solco della sua nuova avventura politica ha annunciato l’intenzione di “riappropriarsi” di questo suo Istituto di credito. Ma Bank Pekao non sembra sia l’unica grossa cessione a cui Unicredit si sta preparando, visto che pochi giorni dopo i giornali hanno rilanciato la notizia di una possibile vendita di FinecoBank. Fino ad arrivare a ieri, quando una nuova ondata di voci è tornata a paventare di possibili movimenti riguardanti Pioneer.

Insomma, pare proprio che Jean Pierre Mustier si stia dando un gran bel da fare per liberarsi di un po’ di proprietà che sono tuttora parte del gruppo: la volontà sarebbe quella di puntare a una cessione complessiva di tutte queste realtà “minori”. Considerando i contorni che la faccenda sta assumendo in questi ultimi giorni, è pertanto altamente probabile che nel piano di dismissioni possa rientrarci persino l’8.5% che Unicredit detiene in Mediobanca.

Insomma, per Unicredit si sta per aprire una stagione estremamente calda, con un amministratore delegato che per tentare di ridurre al minimo l’ammontare dell’aumento di capitale sta provando a liberarsi di tutto ciò che a questo punto viene considerato “superfluo”. Coinvolgere al minimo i soci è l’obiettivo primario, e la sfida che Jean Pierre Mustier intende giocarsi verterà proprio sulla sua capacità di far fronte a uno scopo che non è ambizioso, ma qualcosa di più!

E a dirlo sono i calcoli: seppure Unicredit dovesse riuscire a incassare 8 miliardi dal piano di cessioni, la ricapitalizzazione necessaria rimarrebbe comunque da 7 miliardi. Numeri importanti, quindi, che si concretizzeranno in ogni caso non prima di fine anno.