Apple: appello contro Bruxelles

La multa comminata da Bruxelles al gruppo americano non lascerà il segno, secondo gli analisti. Il fair value del titolo mantiene le sue quattro stelle

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Apple e Dublino insieme contro Bruxelles. Il colosso americano e l’Irlanda si compattano per fare appello contro la decisione della Commissione Europea di riscuotere da Apple 13 miliardi di tasse non versate.

L’accordo sarà ora sottoposto all’approvazione del Parlamento. Per mettere a tacere coloro che non vedono di buon occhio questa alleanza, il ministro irlandese si è impegnato a revisionare l’attuale sistema di tassazione per le imprese, stabilendo quanto le multinazionali pagano oggi e quanto dovrebbero pagare.

Il timore del ministro irlandese è che il sistema di tassazione locale non sia più appetibile alle multinazionali ed agli investitori internazionali, attratti proprio dal regime fiscale favorevole. Proprio le multinazionali e gli investitori sono fondamentali per l’economia del paese che ha ripreso a correre dopo la forte crisi, e per il lavoro, visto che gli studi dicono che un lavoratore del settore privato su cinque sia impiegato in una multinazionale.

Il rifiuto di incassare i 13 miliardi di euro da parte dell’Irlanda inoltre, cifra che equivale al budget sanitario irlandese dello scorso anno, è apparso ad alcuni ministri impopolare per un paese che è da poco uscito da un periodo di forte austerity. Di qui i timori di una caduta del Governo, timori ora rientrati, mentre quelli relativi alla questione fiscale sono destinati a restare attuali per i prossimi mesi.

Cosa dicono gli analisti

La multa record inflitta ad Apple dall’Unione Europea non ha prodotto alcuna variazione sulle stime dei prossimi anni e sulla valutazione del “fair value” del titolo, che mantiene le sue quattro stelle.

L’importo dell’ammenda rappresenta poco più del 6% della liquidità del bilancio del colosso americano, una cifra irrisoria che inoltre non produrrà un esborso immediato visto che sia Apple che l’Irlanda faranno appello alla sentenza e che la questione giudiziaria potrebbe protrarsi per più anni.

Le previsioni

Le stime degli analisti restano invariate. Secondo le previsioni l’anno in corso dovrebbe chiudersi con un calo delle vendite di circa l’8%, a causa dell’andamento sfavorevole del tasso di cambio e del timido andamento dei consumi. Nei successivi 4 anni, ci si aspetta una crescita media del fatturato di poco superiore al 4%.