Legge di Stabilità, interviene Confindustria: le proposte degli industriali

0
vincenzo boccia

Confindustria si aspetta che la prossima Legge di Stabilità sia incentrata su “scelte selettive”, perché con questo debito pubblico “è evidente che non possiamo aspettarci grandi margini di manovra, ma che anzi, dobbiamo essere quanto più responsabili ed evitare di chiedere la luna”. A pronunciare queste parole durante l’annuale meeting di Comunione e Liberazione è stato Vincenzo Boccia, leader di Confindustria.

Legge di Stabilità: proposte e considerazioni di Confindustria

L’associazione degli industriali ritiene che con la prossima Legge di Stabilità, il governo non potrà tirarsi indietro dal tentare un rilancio industriale.

“In Italia abbiamo un apparato industriale molto importante, tanto che siamo secondi in Europa dopo la Germania. Rafforzare le imprese italiane vuol dire renderle ancora più competitive, vuol dire riattivare il circolo virtuoso dell’economia dei più investimenti, più occupazione e più domanda interna”, ha chiarito Boccia durante il suo intervento. Insomma, gli imprenditori chiedono al governo di concentrarsi il più possibile su quella che è l’economia vera del paese, su quel settore privato che in Italia è agonizzante e che andrebbe invece tenuto sul palmo di una mano se davvero il Paese vuol tornare a crescere.

Per quanto riguarda il nodo pensioni su cui governo e sindacati hanno discusso per tutta l’estate, invece, Boccia ha detto: “Ritengo che questo Paese non abbia bisogno di conflitti intergenerazionali. Il problema è solo di priorità. Se vogliamo dividere una piccola torta in questo momento, dovremmo pensare di allargare la torta insieme e poi dividerla”. Con queste parole, in sostanza, Confindustria non si dice particolarmente convinta del fatto che ulteriori risorse possano venir spese per i pensionati. “Dividere una torta sul nulla è molto bello ma è un’accezione molto teorica che non ci porta da nessuna parte – ha proseguito Boccia – per cui penso sia meglio includere di più i giovani e permettere loro di creare ricchezza per avere un Paese più uguale e più solidale”.

A chi gli ha chiesto in dell’acquisto di marchi italiani da parte di aziende estere, il numero uno di Confindustria non si è scomposto più di tanto: “Non penso sia un male, ma è chiaro che deve essere bidirezionale”. Secondo Boccia, insomma, in un’ottica di mercato globale bisogna che si accetti l’idea che alcune aziende italiane possano essere comprate da aziende straniere, così come aziende italiane possano a loro volta acquistare dei brand esteri. “Il problema – ha precisato – è semmai creare un sistema conveniente per chi vuol investire in Italia. Che poi ad investire siano capitali italiani o stranieri non credo sia un elemento di primaria importanza. Non dobbiamo avere paura di attirare i capitali”.

Referendum costituzionale: Confindustria per il Sì

Una piccola parentesi dell’intervento di Vincenzo Boccia è poi stato dedicato al referendum costituzionale sulla riforma Boschi. “Noi siamo per il sì – ha detto a chiare lettere il leader di Confindustria – e lo siamo perché crediamo che la governabilità e la stabilità siano precondizione per una politica economica di lungo termine. Questo Paese non può permettersi scelte politiche a breve, ma deve proiettarsi sul lungo periodo. Bisogna rimuovere le criticità del Titolo V per togliersi di torno le conflittualità tra Stato e Regioni. Noi siamo sempre più convinti per il sì e ci auguriamo, speriamo e combatteremo affinché vinca il sì”.