Ricavi, privato meglio del pubblico: la classifica di Mediobanca

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Il privato lavora meglio del pubblico. Nel 2015, infatti, il fatturato delle società pubbliche cala del 16% a fronte di un fatturato che nel comparto privato cresce invece del 7.5%. E’ questo il dato che viene fuori da una ricerca condotta da Mediobanca, che per tracciare il bilancio ha analizzato le prestazioni economiche dei primi 50 gruppi industriali e finanziari italiani e di 5 holding non quotate (Edizione, Aurelia, Cremonini, Fininvest e De Agostini). Delle 50 realtà esaminate, 41 sono gruppi industriali (di cui a loro volta 28 privati e 13 pubblici), 6 sono gruppi bancari e 3 sono invece gruppi assicurativi.

Fatturato aziendale: privato meglio del pubblico

Analizzando i dati un po’ più nello specifico scopriamo che il 2015 è stato un anno di perdite un po’ per chiunque, visto che sia il pubblico che il privato hanno registrato nel complesso delle perdite del 5% rispetto all’anno precedente. Ma sembra proprio che ad accentuare il dato sia stato per lo più il comparto pubblico che non ha saputo difendersi dalle basse quotazioni del greggio e che non è riuscito a fare fronte a un calo della domanda interna.

Se si analizzano i fatturati, infatti, si scopre come il privato faccia sicuramente meglio del pubblico, trainato in particolar modo dai settori della moda e della meccanica che si collocano ai vertici della classifica. Per il mercato della moda è Moncler a contraddistinguersi su tutti gli altri (+28% su base annua), mente nella meccanica è Brembo a staccare i concorrenti (+16.2%). Al terzo posto in termini di maggiore crescita del fatturato c’è poi Luxottica che porta a casa un +15.5%, Exor che mette a segno un +13.5% e Salini Impregilo che cresce dell’11.1%.

La top 5 delle aziende con la maggiore crescita del fatturato è quindi interamente controllata da aziende private, mentre bisogna scendere soltanto al sesto posto della classifica per imbattersi in una prima società pubblica: Poste Italiane è sesta con una crescita delle entrate pari al 10.1%. A fare peggio di tutti aggiudicandosi l’ultimo posto della classifica è Eni, il cui fatturato cade a picco del -27.3%.

Annuario R&S Mediobanca: sui dividendi fa meglio il pubblico

Sul fronte dei dividendi, la situazione si ribalta. Il podio della classifica risulta infatti occupato da società pubbliche come Eni, Enel e Poste Italiane: la prima ha staccato cedole per 5.592 miliardi di euro, Enel ha versato 2.306 miliardi, mentre Poste Italiane ha staccato cedole per un totale di 1.637 miliardi. Fra i privati la medaglia d’onore va consegnata a Luxottica (1.196 miliardi) seguita a sua volta da Prada (con 961 milioni di dividendi).