Stati Uniti: l’economia peggiora

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L’America non è più quella di una volta: l’economia peggiora e gli investitori sono in stand by in attesa di conoscere le intenzioni della Fed il 21 settembre prossimo.

I dati relativi all’occupazione di agosto (151 mila nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione rimasto invariato al 4,9%), inferiori alle previsioni (180 mila nuovi posti e una discesa di 0,1 punti al 4,8% del tasso di disoccupazione) sottolineano il fatto che l’economia americana è in difficoltà. A questo si aggiunge il rallentamento in alcuni dei settori principali per il Paese, quali auto, linee aeree e produzione di petrolio.

I fondi hanno perso circa il 2%, stessa cosa per l’andamento dei singoli prodotti venduti in Italia.

I dati macro di agosto, di solito, sono i peggiori dell’anno, ma, questa volta, in aggiunta si è registrato un calo delle ore di lavoro, con conseguente effetto sui salari. Il quadro che si delinea pertanto è alquanto preoccupante, soprattutto se non verranno messe in atto azioni per invertire la tendenza.

La ripresa del mercato è stabile dal 2011: le aziende hanno aggiustato gli orari di lavoro settimanali per gli impiegati per far fronte alle esigenze create da eventi meteo, scioperi e movimenti dell’economia. Tuttavia, gli orari di lavoro sono diminuiti progressivamente, a prescindere dalle condizioni delle industrie.

Tutto è nelle mani della Federal Reserve ormai che il prossimo 21 settembre comunicherà le sue scelte di politica monetaria, dalle quali si capirà qual è il reale stato dell’economia americana e come si intende procedere.

Janet Yellen, governatore della Fed, ha comunicato che ogni riunione potrebbe essere utile per proseguire nel processo di normalizzazione della politica monetaria. Nel frattempo, i membri del Fomc alternano dichiarazioni pro stretta o a favore dello status quo; il tutto per testare come reagiscono i mercati alle diverse ipotesi ad oggi sul tavolo. Questi test di mercato della Fed però potrebbero causare un aumento di volatilità per tutte le asset class nel breve periodo; le mosse della Fed però dipendono dall’andamento dei dati. Gli analisti pensano sia immprobabile che la Fed aumenti i tassi di interesse in occasione della prossima riunione del Fomc. Non ci resta che aspettare per la conferma.