Stati Uniti, Unione Europea e le tasse delle imprese

0
tassa sulle imprese

Stati Uniti ed Europa agli antipodi per quanto concerne la gestione delle tasse delle imprese. In Europa infatti ciascun stato ha il divieto di sostenere le imprese, al contrario, negli USA, il governo federale scende in campo a fianco delle multinazionali, mandando all’aria anche accordi internazionali.

La complessa partita a scacchi fra Unione Europea e USA non è ancora conclusa. L’oggetto del contendere è una delle risorse più importanti per uno Stato moderno: il diritto di tassare. In particolare, si pensa alla possibilità di tassare le multinazionali statunitensi che operano negli USA e all’estero.

In Europa tutte le multinazionali hanno scelto di far base in paesi quali Lussemburgo, Olanda, Irlanda (vedi caso Apple) che offrono tassazione favorevole e accordi con il fisco capaci di portare ulteriori risparmi. La pratica non è stata ritenuta accettabile dalla Commissione Europea, questo significa che l’aiuto deve cessare e deve inoltre sempre essere recuperato dallo Stato nei confronti dell’impresa che è stata agevolata. Naturalmente gli investitori sono consci del rischio e tendono, ove possibile, ad adottare piani alternativi per dimostrare che non si tratta di veri e propri aiuti e che pertanto lo Stato non dovrà richiedere il recupero dello stesso.

Più le multinazionali statunitensi saranno obbligate a pagare in Europa e meno lo faranno in America e, naturalmente, la paura degli USA è quella di perdere gettito tributario se la Commissione insisterà nelle sue pretese. Ecco allora la strategia americana: il Dipartimento del Tesoro si fa promotore degli interessi delle multinazionali che, dal punto di vista giuridico, dovrebbero essere considerate normali contribuenti.

In realtà, negli ultimi anni, le multinazionali non hanno pagato nè in Europa, nè negli USA, grazie ad operazioni di pianificazione fiscale che hanno permesso e permettono alle multinazionali di ridurre la loro tassazione in patria semplicemente lasciando i propri utili in una giurisdizione off shore. L’amministrazione Obama ha provato a contrastare il fenomeno, senza successo, e oggi uno dei punti chiave del programma della Clinton è proprio l’introduzione di norme fiscali federali che impongano alle multinazionali di pagare le tasse negli USA.

Il ruolo del dipartimento del Tesoro è pertanto non chiaro in quanto afferma di tutelare gli interessi federali statunitensi e poi, dopo, anche quelli delle imprese americane ma, nella realtà, non sembra seguire quanto dichiara o almeno non sembra farlo in questo ordine.

In Europa, la Commissione si scatena anche contro gli stati europei che hanno violato il Trattato e lo fa con regole solo europee e con il sistema che vieta gli aiuti dei Paesi a sostegno delle imprese, se non rispettando alcune rigorose condizioni. Negli USA invece il Governo federale scende tranquillamente in campo buttando all’aria decisioni e accordi presi ancha a livello di G20.

La differenza è forte ed è forte la necessità di una disciplina sugli aiuti di stato che in Europa presenta qualche limite.