Bce rinnova il Quantitative Easing ma lo alleggerisce: le parole di Draghi

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La Banca centrale europea ha allungato di nove mesi, cioè fino a fine 2017, il suo programma di acquisto titoli. Al tempo stesso però, ha stabilito che a partire da aprile venga ridotto l’importo mensile del Quantitative Easing, portandolo da 80 a 60 miliardi di euro, e provocando così anche una certa sorpresa nei mercati finanziari.

Il presidente della Bce Mario Draghi ha comunque sostenuto che la decisione di ridurre la spesa mensile del Qe non è il preludio della fine dell’iniezione monetaria, ma è semplicemente la conseguenza di un quadro economico in cui l’euro è in ripresa e in cui l’inflazione è ancora al di sotto dell’obiettivo 2 per cento.

E’ chiaro però che la riduzione del Qe su base mensile sia anche il frutto di un compromesso interno, visto e considerato che all’interno del consiglio della Bce c’è comunque una fetta di personalità che ritiene si debba iniziare a chiudere i rubinetti del credito. Infatti è stato proprio questo compromesso di uno stimolo monetario più “leggero” ad aver permesso al consiglio di Bce di poter votare le misure “con un consenso molto molto ampio”.

Draghi apre a un Qe di lunga durata

Draghi ha ripetuto in più di una occasione che il “tapering”, cioè il decremento graduale degli acquisti fino allo zero, non è stato nemmeno messo in discussione. La Bce resterà quindi sui mercati per tenere bassi i tassi di interesse e continuerà anche a reinvestire i proventi dei titoli in prossimità di scadenza così da fornire ulteriore impulso al sistema.

Inoltre, l’istituto guidato da Mario Draghi si è detto aperto alla possibilità di aumentare nuovamente gli acquisti di titoli se la situazione dovesse tornare a peggiorare nel 2017. Siamo “pragmatici e flessibili” ha detto il presidente Draghi, perché l’incertezza regna sovrana ovunque, soprattutto nel mondo politico, anche se i mercati hanno reagito in un modo meno impulsivo rispetto al previsto sia alla Brexit, sia all’elezione di Donald Trump che al risultato del referendum italiano.

Oltre il Qe c’è di più: le altre decisioni varate dalla Bce

Al di là di questa estensione del Qe con conseguente diminuzione della spesa mensile, il consiglio ha varato anche alcune modifiche tecniche per risolvere il problema della scarsità di titoli da acquistare, soprattutto quelli della Germania: la vita residua minima delle obbligazioni passa così da due anni a un anno. Questo cambiamento dovrebbe produrre tra l’altro l’effetto di una curva dei rendimenti più ripida. Infine, la Bce ha stabilito che qualora dovesse essercene bisogno, potranno essere comprati anche titoli al di sotto del tasso sui depositi che oggi è negativo per 40 punti base.