Cambio euro dollaro sempre più forte: come investire?

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La Banca centrale europea è preoccupata per la forza dimostrata dall’euro in questi ultimi tempi. La valuta nostrana, infatti, ha subito un rafforzamento praticamente continuo, prendendo il sopravvento sul dollaro e toccando i livelli massimi degli ultimi due anni.

Questo scenario dà vita a luci ed ombre, e al tempo stesso desta preoccupazione negli alti piani dell’istituto di Francoforte, in quanto un rafforzamento tanto sostenuto potrebbe sfuggire di mano e salire oltre i limiti definiti “accettabili” (nel momento in cui scriviamo, il cambio euro dollaro viaggia su quota 1.17493).

Alla luce di ciò, la Banca centrale europea sta valutando un intervento. Secondo il Consiglio direttivo bisognerebbe mettere in atto una politica monetaria che tenda a scongiurare un ulteriore rafforzamento del cambio EUR/USD, e che cerchi quindi di portare il cambio valutario quanto meno attorno a quota 1.15.

Euro sempre più forte sul dollaro: come investire?

Nell’attesa che Mario Draghi faccia luce sulle reali intenzioni della Bce, gli investitori continuano a chiedersi come poter sfruttare questo fenomeno insolito.

Ci sono tante considerazioni da fare da questo punto di vista, ma in linea di massima, se l’aumento dell’euro sul dollaro dovesse proseguire su questi ritmi, e se la Bce non interverrà per arginarlo, i titoli da privilegiare sarebbero senz’altro quelli del comparto bancario e del settore delle materie prime. Al contrario, un euro troppo forte dovrebbe indurre gli investitori a lasciar perdere operazioni azionarie, tanto più quelle inerenti il campo farmaceutico, alimentare e delle bevande.

Ora che siamo vicini a un cambio pari a 1.20, per esempio, sarebbe il caso di tenersi allerta: qualora il cambio euro dollaro dovesse andare sopra questa “soglia di sicurezza”, la cosa migliore da fare sarebbe ridurre il peso in portafoglio delle azioni che risultano un po’ troppo esposte verso gli Stati Uniti, quindi liberarsi delle azioni Eni e delle azioni STMicroelectronics (tanto per citare un paio di casi) potrebbe avere un senso.

Ora come ora la situazione non è allarmante, ma comunque da tenere sotto controllo. La Bce potrebbe intervenire solo a fronte di un ulteriore e forte rafforzamento, se non altro per evitare che un euro troppo forte non rischi di ritorcersi contro la stessa Eurozona. Fino agli 1.20, però, possiamo stare tranquilli (o almeno così sembra…).