Istat, economia in frenata ma crescono fiducia e lavoro

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L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha diramato i dati sul clima di fiducia dei consumatori italiani per il mese di luglio 2016, e ha concluso come in Italia si respiri un’aria di generale fiducia per la prima volta nell’ultimo trimestre. Interessanti sono tuttavia anche i dati che riguardano la crescita economica e lo stato di salute del mercato del lavoro. Vediamo quindi nel dettaglio quello che viene fuori dagli ultimi rapporti dell’Istat.

Fiducia di consumatori e imprese: torna l’ottimismo

Più in particolare, le analisi dell’Istat ci dicono che è in aumento sia la fiducia dei consumatori (che passa da 110.2 a 113.3) sia la fiducia delle imprese (che sale da 101.2 a 103.3).

Per quanto riguarda il mondo impresario, il clima di fiducia subisce un incremento un po’ in tutti quanti i settori: quello che più ritrova uno slancio sotto il profilo della fiducia verso il futuro è il comparto delle costruzioni (che va da 121.6 a 126.2), ma vanno bene anche i servizi (da 105.1 a 108.6), la manifattura (da 102.9 a 103.1) e segna un timido rialzo anche il commercio al dettaglio (che va da 99.3 a 101.3).

La frenata della crescita economica

Spostandoci sui dati economici, l’indicatore composito dell’economia italiana evidenzia però un lieve calo che se vogliamo va in controtendenza rispetto all’incremento sul grado di fiducia di consumatori e imprese. Il fatto che l’economia italiana cresca ancora poco, però, è un dato da guardare inevitabilmente con un occhio un po’ più ampio: le variabili che intervengono nella crescita del sistema-Paese sono molte e anche piuttosto volatili, ma è evidente che la flessione dell’economia italiana stia pagando lo scotto di quelle che sono cause internazionali.

Mercato del lavoro: occupazione in continua crescita

La situazione insomma non è così nera come si potrebbe credere. Tanto più se si considerano i dati sul mercato del lavoro che anche nel mese di giugno hanno proseguito sull’onda del segno più: l’occupazione continua a crescere per la quarta volta consecutiva su base mensile portandosi a quota +0.3%. Anche se si considera il secondo trimestre per intero ci si rende conto di come il dato rimanga positivo, con un aumento di 0.6 punti percentuali rispetto al timido +0.1% di un anno fa.

La dinamica positiva del lavoro in Italia investe sia le donne che gli uomini, e riguarda per lo più i dipendenti: i lavoratori dipendenti a termine sono in aumento del 2.6%, i lavoratori indipendenti crescono invece dell’1.1%, mentre i dipendenti permanenti segnano un rialzo dello 0.2%.

A giugno il tasso di disoccupazione però non si riduce poi così tanto (11.6%), ma non lo fa non perché aumentino i disoccupati, ma perché si sta verificando uno spostamento della popolazione dalla categoria degli inattivi (cioè coloro che non hanno né cercano lavoro) alla categoria dei disoccupati (cioè coloro che non lavorano ma che si stanno impegnando per trovarne uno).