PIL, per l’Italia una nuova battuta d’arresto: è crescita zero

0
pil

L’Istat ha rilasciato stamane i dati preliminari trimestrali relativi all’andamento del Prodotto Interno Lordo italiano, e come forse non ci si aspettava, la realtà che ne viene fuori è quella di un Paese che è tornato a rimanere fermo. I dati relativi al Pil del secondo trimestre 2016 – cioè quello che comprende il periodo che va da aprile a giugno – descrivono uno scenario non poi così buono.

PIL nel Q2 2016: per l’Italia è crescita zero

Gli analisti avevano previsto che il secondo trimestre dell’anno registrasse una crescita dell’economia italiana di almeno lo 0.2%, un numero che avrebbe rappresentato comunque un lieve calo rispetto alla crescita dello 0.3% fornita dall’Istat nella rilevazione precedente. E invece i risultati, quelli veri, si sono conclusi con un gran bel nulla di fatto perché ci hanno consegnato un Pil invariato e una crescita zero.

Se si considera un rapporto su base annua invece, il Pil italiano risulta cresciuto dello 0.7% rispetto al secondo trimestre di un anno fa, allontanandosi in chiave ribassista dalle previsioni degli analisti che parlavano almeno di un +0.8%.

Secondo l’Istituto di Statistica, la variazione congiunturale del Prodotto Interno Lordo è il risultato di un aumento del valore aggiunto registrato nei comparti dell’agricoltura e dei servizi, e di una battuta d’arresto subita sul fronte della crescita industriale. Importazioni ed esportazioni in calo, tra l’altro, non hanno affatto aiutato in questo senso.

PIL dell’Italia: il confronto con gli altri paesi

Il rapporto Istat offre anche una panoramica relativa alla situazione che si respira negli altri paesi, dandoci modo di fare un piccolo confronto tra la situazione economica italiana e quella di altre economie guida del sistema Europa.

Ebbene, secondo quanto riportato dall’Istituto, sempre nel secondo trimestre del 2016, il Pil del Regno Unito è cresciuto in termini congiunturali dello 0.6%, quello della Germania dello 0.4%, mentre la Francia, proprio come l’Italia, pare si stia ritrovando a dover fare i conti con una crescita zero. In termini tendenziali, invece, il Regno Unito è cresciuto del 2.2%, la Francia dell’1.4% e l’intera area Euro ha subito un incremento dello 0.3% del suo Pil rispetto al trimestre precedente (e una crescita dell’1.6% su base annua).