Start up e imprese: agevolazioni in arrivo dalla Legge di Bilancio 2017

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La Legge di Bilancio 2017 introduce tutta una serie di agevolazioni fiscali per chi investe in imprese e/o in start up. Il piano voluto dal governo Renzi comprende, nello specifico, misure volte alla detassazione e alle detrazioni fiscali. Con la presentazione della manovra finanziaria, il governo prosegue così il suo piano a favore dell’imprenditoria: dopo aver tolto l’Imu agricola, eliminato la componente lavoro dal calcolo dell’Irap, introdotto il super ammortamento al 140% e abbassato l’Ires dal 27.50% al 24%, con questa manovra l’esecutivo mira a dare un’ulteriore slancio alle imprese.

E a farlo, prima di tutto, tramite quelli che sono stati ribattezzati sotto il nome di Piani Individuali di Risparmio (Pir).

Arrivano i Piani Individuali di Risparmio: in cosa consistono?

Questi piani di risparmio mirano a slegare gli investitori dal mondo dell’alta finanza e ad invogliarli, semmai, a investire in quella che è l’economia reale. In pratica, grazie all’introduzione dei Pir, coloro i quali investiranno in aziende reali, che producono e che fanno economia vera, potranno beneficiare di una detassazione degli interessi sul medio e sul lungo periodo.

In particolare, i piani individuali di risparmio consistono in una detassazione sugli interessi per investimenti: le imprese che aderiranno potranno godere di varie agevolazioni fiscali che potrebbero portarle a risparmiare fino a 30mila euro annui sotto forma di detrazioni fiscali. Per ricevere questa agevolazione, però, occorrerà che l’investimento non superi i 150mila euro e che sia esteso su un piano triennale; per i piani inferiori alla durata di 3 anni, invece, continuerà ad essere applicata una tassazione sui guadagni di capitale pari al 26% (in pratica, per questi ultimi casi non cambierà granché).

In una bozza iniziale era stato previsto che ai piani individuali di risparmio potessero aderire soltanto le imprese che fatturavano un certo importo, ma revisione dopo revisione e passaggio dopo passaggio, alla fine ne è risultato che tutte le imprese che lo vorranno potranno aprire un Pir proprio: se ci saranno aziende che fatturano anche più di 300 milioni di euro l’anno e che sono intenzionate ad aprire un piano per la propria azienda, dunque, nessun problema.

Detrazioni fiscali per chi investe in Start Up: cosa cambia?

Per quanto riguarda invece il discorso delle start up, come dicevamo inizialmente qui la questione cambia un po’. Con la manovra finanziaria sono in arrivo degli importanti sgravi fiscali per tutte quelle aziende che decidono di investire soldi propri in start up.

In pratica, gli investimenti in start up godranno di una detrazione che sale dal 19% al 30%. Per di più, nei primi quattro anni le aziende che faranno da sponsor alle start up potranno assorbire le perdite sugli investimenti, in maniera tale cioè da poter investire e al tempo stesso tutelarsi da eventuali rischi finanziari.

La misure sui piani individuali di risparmio e quelle sulle start up vertono praticamente sullo stesso identico principio: aiutare gli imprenditori a reperire risorse non più dal sistema bancario, ma accedendo a una forma di credito che è diversa dal solito, più solidale, più ancorata alla realtà, più conveniente e meno vessatoria. Slegare le imprese dal sistema bancario e aprire a nuove forme di risparmio è ciò che il governo Renzi, con questo piano di politica industriale, sta provando a mandare in porto.