Doppio Euro: l’ipotesi che inizia a prendere piede

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doppio euro

Un doppio Euro: uno del nord e uno del sud, quest’ultimo svalutato di circa il 15-20% rispetto al primo. Sembra un’ipotesi incredibile, ma l’idea inizia a piacere sempre di più, soprattutto ai paesi “forti” dell’Unione Europea, che sembra stiano già lavorando in tal senso.

Si era già accennato all’ipotesi della creazione di un doppio Euro all’apice della crisi dei debiti periferici dell’Europa. Questa teoria però inizia a prendere piede nuovamente oggi. Si tratta della creazione di un Euro “nordico” per i Paesi forti, quali Germania, Austria, Olanda, Finlandia e alcuni altri paesi dell’Est da definire, ed uno del sud per paesi più in difficoltà, quali Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Francia e Belgio si trovano nel limbo, al momento, in quanto non si capisce in quale dei due gruppi possano essere collocati.

L’iniziativa piace molto ai principali esponenti del mondo finanziario e c’è chi dice che si starebbe già lavorando in tal senso presso la Banca Centrale Europea.

Quale svalutazione?

Mentre ci si continua a chiedere se si tratta di illazioni o di realtà, preoccupiamoci del vero problema di questa questione, ovvero la determinazione dell’ammontare della svalutazione dell’Euro meridionale rispetto a quello settentrionale. Si è suggerito di svalutare il primo del 15-20% rispetto al secondo. Questo, se pur inizialmente farebbe tirare un sospiro di sollievo ai paesi del Sud Europa, creerebbe, in seguito, un’oscillazione tra le due monete.

Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e tutti gli altri del gruppo ne trarrebbero vantaggio e lo stesso gli investitori di questi Paesi che si ritroverebbero con una rivalutazione del 15-20% dei loro portafogli, contenenti paesi nordici.

Che fare?

Quindi che fare? Ha senso procedere in tal senso? Nessuno può dirlo oggi perchè questa soluzione non è stata ancora resa ufficiale e si tratta, per il momento, di una pura congettura studiata da analisti e teorici finanziari. D’altra parte, una decisione così radicale non potrebbe essere portata all’attenzione del grande pubblico molti mesi, se non anni, prima dell’effettiva realizzazione.

In un quadro così incerto per il futuro dell’euro la scelta di introdurre le due valute potrebbe certamente rappresentare un modo per attenuare l’impatto dei nervosismi antieuropei. Non risulta pertanto azzardato, da parte degli investitori, iniziare a valutare una strategia vincente per affrontare una situazione di questo tipo, anche se per ora è presente solo sulla carta.