Azioni Uber: Softbank punta all’acquisizione

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Uber alla prova acquisizione da parte di Softbank

Softbank strizza l’occhio a Uber. Il gruppo giapponese è intenzionato a muovere un primo passo verso la società leader del trasporto urbano, e a parlarne non è un insider di poco conto, quanto l’autorevole Wall Street Journal.

Acquisizione Uber: le intenzioni di Softbank

Stando alla ricostruzione fatta dal celebre giornale, l’azienda nipponica avrebbe dato il via alle trattative per creare una cordata – a cui parteciperanno anche Dragoneer Investment Group e General Atlantic – volta a mettere sul piatto più di 6 miliardi di dollari per una partecipazione in Uber. Una cifra, questa, che appare decisamente sottotono rispetto a quello che è il reale valore di mercato di Uber, tanto che i 6 miliardi sono conseguenza di una valutazione della compagnia stimata nell’ordine di 48 miliardi, ossia il 30% in meno rispetto alla valutazione ricevuta di recente.

In sostanza Softbank per prima, e a ruota tutta un’altra serie di società di investimento, punterebbero ad effettuare un massiccio acquisto di azioni a un prezzo palesemente scontato. Dara Khosrowshahi, nuovo amministratore delegato di Uber, nonostante le cifre sottodimensionate è comunque propositivo sulla cordata capitanata da Softbank, soprattutto perché Uber arriva da un periodo davvero turbolento – fatto di dimissioni dell’ex CEO, ostacoli politici e presunti hackeraggi – che l’arrivo di un nuovo potente alleato potrebbe contribuire a sedare.

Perché Softbank vuole acquisire Uber

Se la grande coalizione guidata da Softbank dovesse riuscire nel suo intento, allora ci si ritroverebbe di fronte a un’acquisizione di almeno il 14% delle azioni Uber in circolazione. L’acquisto, parallelamente a un investimento da 1 miliardo di dollari, farebbe di Softbank & Co. uno dei maggiori azionisti della società di trasporti. E per di più i neoazionisti si vedrebbero riconoscere due posti in Consiglio, che fino a prova contraria non è un particolare tanto irrilevante.

L’ampliamento del Consiglio di Amministrazione e gli altri progetti di riforma che sono in cantiere, associati alla vendita delle azioni, stanno riportando in auge una Uber attualmente un po’ in difficoltà. Certo, gli azionisti dovrebbero vendere le azioni a un 30% in meno rispetto alla effettiva valutazione di Uber, ma in ogni caso un prezzo di questo tipo costituirebbe un guadagno per una fitta schiera di investitori iniziali che hanno creduto in Uber sin dall’inizio. Se tuttavia gli azionisti dovessero mettersi di mezzo ed ostacolare l’accordo, a quel punto Softbank potrebbe giocare la sua partita o alzando il prezzo o ritirandosi in toto dall’accordo. Restano invece ancora in attesa di un inserimento del titolo nelle piattaforme di negoziazione molti trader di CFD.

Azioni Uber, in Borsa le conseguenze negative

Lo scenario che si sta delineando potrebbe avere un discreto impatto sulle azioni Uber, così come di fatto sta già accadendo. Intanto la società di trasporto privato si sta ritrovando a dover fare i conti con le dimissioni del cofounder Travis Kalanick e con l’ostilità di alcuni governi, nonché con la forte concorrenza che è prepotentemente venuta fuori a dispetto di chi pensava che, nel suo settore, Uber sarebbe stato l’unico vero riferimento sul mercato.