Intesa Sanpaolo pronta alla svolta: la banca guarda ad Abu Dhabi

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Intesa Sanpaolo festeggia i 10 anni dalla sua nascita. Sono stati 10 anni che l’hanno portata ad essere la banca più solida d’Italia e una delle migliori in tutta Europa. Ma quello che sta attraversando sembra essere un periodo che di positivo non ha poi molto, tanto è vero che anche questa mattina l’istituto ha aperto con un ribasso dell’1.87% in compagnia di un comparto bancario che, esattamente come nel suo caso, ha iniziato a viaggiare in zona rossa.

Nonostante ciò, come dicevamo, Intesa Sanpaolo risulta essere l’unico gruppo europeo del credito a poter dire di essere sicuro al 100%: la banca ha superato infatti tutti gli stress test simulati dall’European Banking Authority (organismo appartenente alla Bce), e si colloca non a caso ai vertici della classifica sia in termini di redditività sia in termini di capitalizzazione. Ma allora a cosa è dovuta quella parentesi di incertezza che abbiamo descritto poc’anzi?

Intesa Sanpaolo apre una divisione Investment ad Abu Dhabi

I mercati, pur essendo consapevoli della sua qualità e del suo grado di affidabilità, stanno guardando con attenzione a ciò che l’istituto sembra voglia fare in Medio Oriente: Intesa Sanpaolo, infatti, proprio poche ore fa ha annunciato il lancio della divisione Corporate & Investment Banking ad Abu Dhabi. Ciò significa che il colosso bancario italiano mette piede per la prima volta negli Emirati Arabi (a dire il vero già nel 2012 Intesa Sanpaolo approdò in quelle terre, ma lo fece inaugurando un “semplice” ufficio di rappresentanza).

Cosa ci è andata a fare Intesa Sanpaolo ad Abu Dhabi? L’obiettivo della banca è quello di offrire una gamma di servizi che possa fare da supporto ad aziende domestiche e globali, ma anche quello di emettere garanzie bancarie dirette e di attrarre depositi da parte di aziende che operano in loco.

Tra l’altro, dopo aver ottenuto il via libera da parte degli organismi preposti, Intesa Sanpaolo potrà anche operare ad Abu Dhabi con quella che è la valuta locale del posto: si tratta del primo caso di una banca italiana che arriva in quei luoghi e che riceve l’autorizzazione ad operare con il Dihram!

Perché proprio Abu Dhabi?

La scelta di ampliare il network della sua divisione investimenti ad Abu Dhabi non cade mica per caso. Questo emirato arabo ha una popolazione stimata di 2.7 milioni di abitanti e contribuisce per i due terzi al PIL globale della regione. Qui vengono estratti poi il 95% degli idrocarburi e il 92% del gas, facendo di questo l’Emirato arabo con il più alto peso economico della Federazione.

Nel 2015, il Prodotto Interno Lordo di Abu Dhabi è cresciuto del 4.2%, ed è proprio qui che si ha la settima riserva al mondo di petrolio e gas naturale. Ma l’Emirato, timoroso del fatto che l’economia del petrolio possa subire un decremento negli anni a venire, ultimamente ha pensato bene di investire parecchio anche su infrastrutture, energie rinnovabili e progetti culturali; per non parlare poi del progetto Abu Dhabi Vision 2030 che proietta il Paese verso lo sviluppo di settori quali il turismo, il trasporto aereo, il commercio, i servizi finanziari e il manifatturiero.

Qui, insomma, di aziende da assistere, di capitali da conservare e di investimenti da sostenere ce ne sono a volontà. E il gruppo Intesa, questo, lo ha capito prima di molti altri.