IPO Xiaomi, entrerà sul mercato azionario

0
IPO Xiaomi, ci siamo

Per la IPO Xiaomi pare quasi tutto pronto. Indiscrezioni ancora non confermate sembrano suggerire che Xiaomi, operatore cinese di telefonia e smartphone, si stia preparando all’ingresso sul mercato offrendo al pubblico i propri titoli azionari. Con una valutazione ancora incerta, ma stimabile tra un minimo di 46 miliardi di dollari, l’ultima cifra ufficiale ricavata da una campagna di finanziamento del 2014, e un oltremodo ottimistico valore di 100 miliardi, secondo una fonte interna, quella di Xiaomi rappresenterebbe la più imponente offerta pubblica di acquisto nel settore tecnologico per il 2018. Con 50 miliardi di dollari di stima, come alcuni analisti sembrano suggerire, la IPO Xiaomi si inserirebbe tra le cinque più grandi IPO negli ultimi 5 anni.

Dopo un rallentamento delle vendite subito nel 2016, a vantaggio dei diretti concorrenti Huawei, Vivo e Oppo, Xiaomi ha ripreso a cavalcare un trend di crescita, rafforzandosi sia sul mercato interno, con un saldo posizionamento in quarta posizione per vendite di smartphone in Cina, che sulla piazza globale, dove si è inserita in paesi quali Indonesia, Vietnam, Russia, Ucraina e Emirati Arabi Uniti.

Intervistato sulla questione, il patron di Xiaomi, Lei Jun, aveva in passato dichiarato che la sua compagnia non si sarebbe esposta sul mercato azionario prima del 2025, ma la promessa di ingenti capitali di finanziamento, oltre al momento positivo delle borse, pare aver convinto i vertici ad accelerare il piano di offerta pubblica d’acquisto.

Dopo una prima introduzione a Novembre sul continente europeo attraverso la testa di ponte del mercato spagnolo, anche in Italia hanno ormai marcato il loro ingresso ufficiale i cellulari Xiaomi: anticipando la data prevista del 2018 alcuni modelli sono già in vendita sui principali canali e siti di commercio elettronico.

Fondata nel 2010 a Pechino, Xiaomi produce telefonia mobile, tablet, elettronica di consumo. I prossimi piani di espansione prevedono l’apertura, entro il 2019, di 1000 “Mi stores”: una rete di negozi che permetterebbe il raggiungimento del target di 10 miliardi di dollari di vendita al dettaglio nel 2021.