Monte Paschi di Siena: presidente e ad indagati. E ora?

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Questo non è affatto un buon periodo per il Monte dei Paschi di Siena, visto che le azioni della banca senese si ritrovano nuovamente al centro di alcune pressioni, con il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola ora indagati per falso in bilancio e manipolazione dei mercati.

Il fatto che i nomi di Viola e Profumo siano finiti nel registro degli indagati preannuncia non poche difficoltà verso l’aumento di capitale e lascia presagire che il gruppo senese si ritroverà ancora una volta a dover fare i conti una pressione ribassista sulle sue azioni. Azioni MPS che, proprio nella giornata di ieri, hanno chiuso con una perdita dell’1.02% portandosi a 0.2326 centesimi ad azione. Questo ulteriore calo si aggiunge a un trend ribassista che va avanti ormai da diversi mesi, visto che da inizio 2016 le azioni MPS hanno ormai perso circa l’80% del loro valore fino a diventare il peggior titolo non solo italiano, ma persino di respiro europeo!

Viola e Profumo indagati: il caso

A dare notizia delle accuse rivolte al presidente e all’amministratore delegato di Montepaschi è l’agenzia Reuters. Dalla fonte di stampa apprendiamo che il fascicolo contiene due accuse: la prima riguardante la manipolazione dei mercati – già passata alla procura di Milano per questione di competenze territoriali (visto che la Borsa Italiana ha sede a Milano) – e l’altra accusa, cioè quella di falso in bilancio, che fa riferimento invece alla Procura di Siena.

Per evitare scenari catastrofici e scongiurare che possano esserci complicazioni sul fronte finanziario (e azionario), Monte Paschi ha pubblicato una nota di risposta a questi due fascicoli di inchiesta:

“L’indicazione di Viola e Profumo come soggetti indagati trae origine da un esposto effettuato da un azionista della banca che, tra l’altro, aveva proposto l’azione di responsabilità nei confronti dei predetti soggetti, azione poi respinta con unanimità di voti. A fronte della ricezione di un esposto, la magistratura è tenuta ad aprire un fascicolo. Inoltre, su questi stessi fatti la procura della Repubblica di Milano ha già avuto modo di ribadire la proattività del nuovo management della banca nel contribuire a fare chiarezza sulle responsabilità di quanti hanno effettivamente dato seguito a queste operazioni”.

In parole povere, MPS difende Viola e Profumo affermando che le accuse in atto sono state messe su solo da un azionista scontento.

Viola e Profumo indagati: quale futuro per MPS?

A questo punto la situazione diventa ancora più complicata. I problemi relativi all’aumento di capitale erano già diversi ancora prima della notizia dell’indagine a carico di Viola e Profumo, ed in particolare si erano incominciati ad aggravare dopo il fallimento dello stress test della BCE. Ora però la situazione è inevitabilmente più contorta di prima.

Monte Paschi aveva (ha) tra i suoi obiettivi cardine un piano per rimettere in ordine i conti della società, il cui punto più importante riguarda senz’altro l’aumento di capitale per 5 miliardi di euro programmato tra ottobre e novembre. Ma il crescere della sfiducia dei mercati su MPS potrebbe vanificare gli sforzi che la banca senese sta tentando di compiere per rimettersi in sesto.