Renault-Nissan acquisisce Mitsubishi: cosa accade ora?

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Nissan, nota azienda automobilistica che fa parte del gruppo Renault, ha annunciato di aver completato l’acquisto del 34% di Mitsubishi Motors per un controvalore pari a 237 miliardi di yen (pari a circa 2.1 miliardi di euro). L’amministratore delegato di Nissan-Renault Carlos Ghosn diverrà così il nuovo presidente di Mitsubishi Motors, mentre Hiroto Saikawa assumerà il ruolo di co-CEO della Nissan.

Osamu Masuko, attuale Chairman and President di Mitsubishi, ha ribadito invece la propria volontà di continuare a rimanere al fianco di Ghosn in questa nuova avventura: “Quello che vedete oggi è solo l’inizio, perché col passare del tempo le sinergie che ci sono tra di noi aumenteranno”, ha detto Ghosn in conferenza stampa congiunta con lo stesso Masuko.

Nissan-Renault prende il comando di Mitsubishi: i dettagli dell’operazione

L’operazione che si è appena conclusa fa parte di un piano di rafforzamento del gruppo Renault all’interno del mercato nipponico, e al tempo stesso è utile a Mitsubishi Motors perché grazie a questo accordo l’azienda giapponese riesce ad affiancarsi finalmente ad un partner solido e autorevole (necessario soprattutto dopo lo scandalo dei test truccati sui consumi che ha investito appunto la Mitsubishi). Insomma, per il celebre marchio Mitsubishi sta per aprirsi una stagione totalmente nuova che, sotto il comando di Carlos Ghosn, non potrà prescindere da un robusto taglio dei costi e da un ambizioso obiettivo in termini di ricavi.

Il fatto stesso che Nissan-Renault sia riuscita a mettere le mani su Mitsubishi non deve stupire più di tanto, anche perché parliamo di un’acquisizione che in un certo senso era nell’aria ormai da un po’. E poi va considerato il fatto che non è tanto Mitsubishi, ma l’intera industria automobilistica giapponese ad essere in fermento: il comparto auto del Giappone, infatti, è alle prese con dei rapidi mutamenti della tecnologia e con le fisiologiche dinamiche della concorrenza; con fattori, insomma, che stanno costringendo i marchi dell’auto a rivedere un attimo le loro strategie operative.

Il Giappone alle prese con un restyling della sua industria auto

Ecco perché l’affare Nissan-Mitsubishi non è certo l’unico che sta travolgendo il settore. Proprio di recente, ad esempio, è stato dato il via libera a una nuova partnership tra Toyota e Suzuki sul fronte della ricerca e dello sviluppo. La stessa Toyota, poi, lo scorso mese di gennaio a riassorbito Daihatsu, una casa automobilistica giapponese specializzata per lo più nella produzione di vetture di media e di piccola cilindrata (una mossa, questa, che permetterà a Toyota di rafforzare la propria presenza soprattutto nel Sud Est asiatico dove va già forte di suo).

Inoltre, nel 2009 Suzuki aveva avviato una collaborazione con Volkswagen che si è conclusa proprio nell’agosto del 2015 (praticamente poco tempo prima che il marchio tedesco venisse travolto dallo scandalo Diesel Gate). Per cui prepariamoci: questo è soltanto l’inizio di una rivoluzione che di qui a breve investirà l’industria dell’auto made in Japan.