Unicredit ratifica la cessione di Pioneer: vince Amundi, nulla di fatto per Poste

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Affare fatto. Unicredit chiude la seconda cessione di peso in una settimana, e dopo la polacca Pekao che ha portato nelle casse dell’istituto circa 3 miliardi di euro, la banca italiana conclude anche la vendita dell’asset management Pioneer alla francese Amundi. Sconfitta quindi la concorrenza di Poste Italiane.

La cessione di Pioneer ai francesi di Amundi dovrebbe portare nelle casse di Unicredit 3.545 miliardi di euro, e in aggiunta un dividendo straordinario di 315 milioni di euro che verrà staccato da Pioneer prima dell’atto finale (il cosiddetto closing).

In pochi giorni Unicredit introduce così nelle sue casse la bellezza di 6.5 miliardi euro, dandosi uno slancio non indifferente in vista dell’aumento di capitale. E proprio in merito all’aumento di capitale, domani si pronuncerà l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier, che renderà noto il nuovo piano industriale e che per l’occasione dovrebbe anche parlare chiaro sull’ammontare di tale aumento (le stime ipotizzano comunque una somma di circa 13 miliardi di euro).

Cessione Pioneer: cosa cambia per l’acquirente Amundi

“La cessione di Pioneer ad Amundi – ha detto Mustier – è un altro esempio concreto del nuovo approccio strategico di Unicredit”. L’amministratore delegato ha precisato infatti che l’asset manager Pinoeer va a finire a uno dei più grandi gruppi europei del settore, gruppo con cui Unicredit ha peraltro siglato un accordo decennale di distribuzione. In questo modo per Amundi l’Italia diventa di fatto il secondo mercato europeo subito dopo quello francese, con un volume d’affari pari a 160 miliardi di euro e con un hub a Milano in merito al quale si prospetta anche un aumento significativo dell’organico.

Con questa integrazione nasce il terzo gruppo tra gli asset manager d’Europa, dietro Allianz e Axa. Amundi infatti era già uno dei più grandi player dell’asset management mondiale, e con l’aggiunta di Pioneer – che ha all’attivo duemila dipendenti e un patrimonio di circa 226 miliardi di euro – non potrà che diventare un qualcosa di ancor più autorevole.

Unicredit, l’aumento di capitale è più “facile”: le azioni spiccano il volo

Al di là degli affari di Amundi che procedono a vele spiegate, il dato che più sta a cuore per noi italiani (e soprattutto per i correntisti Unicredit) è quello che vede l’istituto di Mustier ora più forte in vista dell’aumento di capitale: grazie alle cessioni di Bank Pekao e di Pioneer, infatti, l’operazione sarà sicuramente meno onerosa.

E di questo ritrovato vigore non hanno potuto non accorgersene i mercati, che a seguito dell’attesa cessione di Pioneer portano al rialzo il titolo borsistico di Unicredit, ora ai massimi dall’estate 2015.