Unicredit traina giù Piazza Affari: aumento di capitale necessario

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Unicredit sta valutando diverse azioni pur di rafforzare in tempi quanto più brevi la propria situazione patrimoniale, anche se al momento non sembra sia stata presa una decisione definitiva in merito all’entità della ricapitalizzazione. Tramite una nota diffusa nella serata di ieri, la banca ha comunque voluto mettere al corrente investitori e non sul piano di ristrutturazione su cui è al lavoro.

Unicredit alle prese con il suo piano di rilancio

L’istituto di Piazza Aulenti ha affermato prima di tutto di aver intrapreso un riesame strategico che interesserà tutto quanto il gruppo. La revisione strategica si sta concentrando in particolare nel tentativo di cercare di capire come rafforzare e ottimizzare la situazione patrimoniale del gruppo, ma anche come migliorarne la redditività e garantire una evoluzione del business che sia capace di affrontare le sfide future.

Nel comunicato, il numero uno di Unicredit Jean Pierre Mustier ha sottolineato che in questo piano di restyling verranno coinvolte tutte le principali aree della banca, e che “ci sarà particolare attenzione alle opportunità di ottimizzazione del capitale, a una ulteriore riduzione degli oneri e a una miglioramento della disciplina del rischio”.

Mustier ha poi confermato la volontà del gruppo di voler procedere verso un possibile aumento di capitale, anche se per il momento non si può dire che ci sia una certezza vera e propria nel merito: Unicredit ha precisato infatti di non aver deliberato alcunché “sulle azioni che il gruppo intraprenderà nell’ambito delle sue iniziative di ottimizzazione del capitale”. Qualcosa di più si dovrebbe comunque sapere tra meno di un mese, visto che i risultati della revisione strategica verranno comunicati ai mercati nella giornata del 13 dicembre prossimo.

Le prossime (possibili) mosse di Unicredit

Nonostante l’altolà di Mustier, le indiscrezioni di stampa non si placano e rilanciano quelli che sarebbero i due assi nella manica di Unicredit nel tentativo di procedere col rilancio del gruppo: da una parte si parla del chiacchieratissimo aumento di capitale da 18 miliardi di euro, e dall’altra si parla della cessione dell’asset manager Pioneer per il quale sembra che la cordata Poste Italiane-Anima Holding-Cassa depositi e prestiti sia la candidata in pole position.

Unicredit in rosso affossa Piazza Affari

Il piano “lacrime e sangue” a cui Unicredit non si è sentita di chiudere la porta, però, sta continuando a destare malumori nei mercati. Il timore degli investitori è che, come per Mps, anche il gruppo di Mustier possa finire vittima di un punto di non ritorno.

Non a caso il titolo dell’istituto non sembra intenzionato a fermare la corsa al ribasso: nelle ultime ore le azioni Unicredit sono scese in picchiata fino a risultare comprese in un intervallo tra 1.975 e 1.925 euro. Il rischio, a questo punto sempre più probabile, è che nelle ore a seguire possa esserci una conferma di questo breakout: in quel caso verrebbero rimessi in gioco i minimi estivi compresi tra 1.750 e 1.700.