2017: il trading online lo ricorderà come l’anno del Bitcoin

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Il 2017 sarà ricordato come l'anno del Bitcoin da investitori e trader

Il Bitcoin fa ormai parte della storia, come fenomeno più che come nuovo strumento di pagamento. Infatti, se nel 2009 nacque con l’intento di offrire ai suoi utilizzatori una moneta decentralizzata che non si deprezzasse e che potesse essere usata teoricamente in totale privacy, nel 2017 tale intento si è rivelato ormai compromesso.

Nel 2017 infatti è diventata la moneta della speculazione finanziaria, il cui acquisto a livello globale ha causato il suo forte incremento di valore finanziario (e specifichiamo finanziario), ben lontana dagli intenti iniziali di allontanamento dal mondo delle banche e delle istituzioni centrali. La moneta degli hacker (così come veniva ancora chiamata appena 1 anno fa da tutti coloro che non avevano idea di cosa fosse e da molti politici di tutto il mondo) è diventata la moneta degli investitori di professione, dei trader, degli speculatori, dei neo-investitori ecc. 

Talmente tanti sono stati gli acquisti che per la prima volta Bitcoin è stata costretta (o quasi) a scindere la propria criptovaluta, il bitcoin, in tre parti. Ed ecco che sono nati anche il bitcoin cash e il bitcoin gold.

Una moneta digitale arrivata che nel 2017 che appena 1 anno fa, il 28 dicembre del 2016, viaggiava ancora sotto i 1.000$.

E così il mondo riscoprì il trading online

Se uno strumento finanziario ha successo, ottengono successo anche tutte le forme di investimento sullo stesso strumento. Per quanto riguarda il bitcoin, lo strumento principale per l’investimento, tramite l’acquisto della criptovaluta, sono state le cosiddette piattaforme exchange ovvero delle piattaforme in cui è possibile acquistare la criptovaluta e scambiarla. Tali piattaforme sono indicate dallo stesso sito ufficiale del Bitcoin.

Accanto alle piattaforme exchange, sebbene molto diverse, vi sono le piattaforme per il trading online su criptovalute tramite i CFD. Alcune piattaforme, come la piattaforma Plus500, offrivano i bitcoin sin da diversi anni (2013) e quindi da tempi ancora “non sospetti” per il boom della criptovaluta. La differenza tra queste piattaforme e quelle di exchange sta nel fatto che anziché acquistare criptovalute, si negozia sul loro valore e si possono effettuare operazioni al rialzo e al ribasso, per prendere profitto dai rialzi (con l’apertura di posizioni long) e al ribasso (con l’apertura di posizioni short).