Bayer acquista Monsanto

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L’azienda tedesca Bayer è riuscita a convincere i manager della Monsanto a dare il via libero per l’acquisizione e fusione dell’azienda a 128 dollari ad azione.

Quattro mesi di trattative per dare il via libera al progetto per creare un colosso globale della chimica agraria, specializzato nelle sementi. Una volta perfezionata, si tratterà della più grande acquisizione all’estero mai effettuata da una società tedesca.

In realtà dietro questa fusione, anzi cessione, si nasconde una realtà un po’ meno brillante: la necessità di reagire ad un potenziale rallentamento del business dell’Ogm, con i prezzi dei raccolti ai minimi infatti gli agricoltori americani fanno fatica a reggere i prezzi delle sementi hi tech.

Bayer acquisterà la Monsanto pagandola in contanti, con una combinazione di debito e titoli per 19 miliardi circa, si tratterà di obbligazioni convertibili e diritti di sottoscrizione. Sia i bond che il prestito ponte da 57 miliardi, garantito da banche del calibro di Credit Suisse, Goldman Sachs, Hsbc, JP Morgan e BofA Merrill Lynch, avranno un costo di finanziamento limitato dal contesto di bassi tassi di interesse.

Monsanto viene valorizzata 66 miliardi di dollari, debito incluso, e le sue azioni valgono 128 dollari l’una.

C’è però chi è preoccupato da questa fusione. Coldiretti, ad esempio, sostiene che questo oligopolio aumenta lo squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. Ritiene inoltre che tutto sia spinto dal flop delle semine Ogm, crollate del 18% in Europa nel 2015 e che per la prima volta hanno fatto registrare un calo a livello mondiale, a conferma della crescente diffidenza nei confronti della tecnologia.

Oggi l’amministratore delegato di Bayer, Werner Baumann, parla di un grande passo avanti sulle sementi e nel rafforzamento della leadership dell’azienda quale gruppo globale innovativo. Hugh Grant, presidente e ad di Monsanto dichiara di credere fortemente in questa fusione, il cui prezzo rappresenta un valore a beneficio degli azionisti.