Bollo auto, le esenzioni da Nord a Sud

0
Informazioni sulla esenzione del bollo auto in Italia

Tra le tasse che colpiscono gli italiani una è particolarmente invisa al popolo dei contribuenti: nel paese dei mille balzelli, come da alcuni è soprannominato, la corona della tassa più odiata va certamente al bollo auto. Forse per un flebile, a volte impercettibile legame tra costi e benefici associati, forse perché spesso al volante ci si lamenta spesso delle condizioni delle strade e del traffico, sono in tanti i proprietari di automobili a storcere il naso al momento di regolare la propria posizione tributaria con lo Stato. Anche se c’è chi, tra i possessori dei circa 50 milioni di veicoli immatricolati in Italia, ha potuto evitare il pagamento del bollo.

La legislazione che regola le esenzioni varia da regione a regione, anche se è individuabile un tratto comune: pur con le differenze di tempi e durata, sono i proprietari di auto ibride, e cioè alimentate sia da uno dei classici combustibili fossili che dalle fonti a stampo ecologico (idrogeno o motore elettrico), a sorridere da nord a sud risparmiando diverse centinaia di euro.

Chi risiede in una delle seguenti regioni può avvantaggiarsi dell’esenzione dal bollo auto: partendo dal settentrione, pagano in Lombardia la metà della tassa per un periodo di tre anni le vetture ibride immatricolate tra inizio 2015 e fine 2017; in Liguria il vantaggio si estende per cinque anni, a condizione di acquisto effettuato a partire dall’1 gennaio 2016. Mentre Trento esclude dal pagamento del bollo per cinque anni le ibride benzina con metano, gpl e elettrica, la provincia di Bolzano avvantaggia i possessori di auto a idrogeno, gas metano, gpl, ibrida elettrica e termica: il bonus ha durata di tre anni dall’immatricolazione. Stesso periodo applicato in Emilia Romagna, sulle vetture ibride acquistate nel corso del solo 2016, così come nel Lazio e in Veneto, anche se in questo caso a partire dal 2014.

I residenti in Umbria possono godere di 2 anni di risparmio sulle auto ibride registrate tra il 2016 e l’anno in conclusione. Marche e Puglia vantano il periodo di esenzione più lungo: sei anni entrambe le regioni, con la prima limitata alle immatricolazioni 2017 e la seconda a partire dal 2014.