Clinton contro Trump: il post dibattito

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Ieri notte ha avuto luogo l’attesissimo dibattito tra Hillary Clinton e Donald Trump.

Informata, calma, pronta e ricca di dettagli la Clinton; impreparato, vago e dallo slogan facile Trump. Novanta minuti volati in un attimo che ci hanno trasmesso il più importante insegnamento per tutti noi e per i giovani sopratutto: studiare, capire i dettagli, scavare, andare a fondo serve. Questo è il messaggio che ha dato Hillary Clinton ieri sera, un ammonimento per gli amanti della superficialità degli slogan, per l’improvvisazione.

Trump però si è difeso bene, ha cercato di cambiare marcia, ha trattenuto le battute più aggressive e volgari, a risposto a tono su economia e commercio e sugli accordi commerciali che avrebbero tolto posti di lavoro agli americani. Questo infatti è vero solo fino ad un certo punto, un ruolo importante ce l’ha avuto la tecnologia che ha ridotto da centomila a diecimila i posti di lavoro in una fabbrica di auto. Comunque nel contesto dello scontro diretto in un dibattito televisivo la tesi accordi commerciali uguale perdita di posti di lavoro poteva starci.

Hillary però con reazioni immediate alle battute di Trump ha stabilizzato la situazione. Era sicura, preparata, aveva studiato, era tranquilla davanti ad un pubblico americano di circa cento milioni di persone. Era preparata non solo sui contenuti ma anche sull’immagine, con un abito rosso sgargiante che le donava molto, orecchini ed una collana molto semplice.

Tutto è stato studiato nel dettaglio, così come il posizionamento fisico, il linguaggio del corpo, non ha mai reagito alle provocazioni, sempre con il viso sorridente che non sembrava artificiale. Qualcuno forse giudicherà eccessiva questa preparazione, poco naturale, calcolata, come ha fatto Trump. Ma Hillary era preparata e non stava fingendo e Donald che contava come al solito solo sul suo istinto per vincere non ci è riuscito e magari si preparerà meglio per il prossimo confronto.