Europa: il muro anti migrazione

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Il problema immigrazione in Europa è ormai realtà e non può essere ignorato. Proprio a causa dei migranti sembra che la Merkel rischi di perdere le prossime elezioni e, in generale, il problema si sta facendo serio in tutto il Continente.

La soluzione che sembra andare più di moda in questo periodo, sulla scia di ciò che è avvenuto in America, sembra essere la costruzione di muri come barriere anti immigrazione.

Gli USA

La campagna elettorale di Donald Trump ha portato alla luce il discorso negli Stati Uniti. Trump ha infatti deciso che, in caso di vincita come presidente degli Stati Uniti, si impegnerà ad erigere un muro al confine con il Messico. Apparentemente il muro servirà a frenare la libera circolazione dei narcotrafficanti, mentre in realtà servirà per bloccare l’immigrazione clandestina.

L’Europa sembra voler prendere spunto da Trump. Già in passato abbiamo avuto l’esempio con il muro di Berlino, oggi tocca alla Gran Bretagna che, reduce dalla Brexit e volenterosa di separarsi dall’Unione Europea, ha annunciato di voler costruire un muro a Calais, proprio al confine con la Francia.

Non è ancora chiaro se si tratti di un’ipotesi o di un’intenzione, visto che sembra ci sia un accordo tra Londra e Parigi a riguardo. Stiamo parlando della costruzione di un muro di cemento armato di 4 metri di altezza e lungo 2 chilometri, che si svilupperà tra l’autostrada che porta all’imbarco dei traghetti per Dover e il tunnel della Manica. Un’Europa sempre in guerra con sè stessa quella che viene a delinearsi da questa notizia e che aggiunge divisioni fisiche alle già presenti divisioni mentali che caratterizzano questo particolare momento storico.

Sarà da vedere se Calais, su territorio francese, accetterà un muro inglese sul suo territorio. Sembra infatti che la Francia abbia delegato tutti i costi dell’operazione alla Gran Bretagna che è però ben disposta ad effettuare l’esborso, pur di evitare quanto già accaduto a Dover lo scorso 24 luglio. A Dover infatti, punto di imbarco inglese per Calais e principale porto britannico sulla Manica, il 24 luglio scorso, in seguito all’aumento dei controlli antiterrorismo effettuati dai francesi, si è creato un ingorgo di 15 ore sulla costa inglese. A tutto questo si aggiungeva la massa di turisti inglesi che in quel periodo si affollava per andare in vacanza in Europa.