FED, oggi rialzo dei tassi e addio Yellen

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Janet Yellen attuale direttore della FED

C’è fermento oggi sui mercati azionari per la riunione della FED in programma per stasera. La Federal Reserve dovrà passare al vaglio diversi punti tra cui due spiccano su tutti: il rialzo dei tassi d’interesse e “l’addio” della numero uno, Janet Yellen.

Per quanto riguarda i tassi d’interesse, non ci dovrebbero essere novità eclatanti a parte il rialzo di 25 punti base, ovvero lo 0,25% secondo i programmi. Tuttavia, si fanno sempre più numerose le ipotesi riguardo allo stesso programma complessivo di rialzo dei tassi, circa la sua durata e la sua intensità. L’obbiettivo finale dichiarato sinora è quello del 2,75% rispetto all’1,25%-1,50% che si dovrebbe avere a partire da stasera (se il rialzo sarà confermato).

I dati macroeconomici spingono in favore di tale rialzo e non dovrebbero portare a eventuali sorprese.

A proposito di sorprese, la giornata di oggi ne ha viste due che hanno influito e potrebbero ancora influire sul mercato.

La prima è stata la sconfitta dei repubblicani in Alabama che ha fatto cadere (seppur leggermente) il dollaro, successivamente stabilizzatosi. Il dollaro si mostra quindi attualmente particolarmente sensibile ai punti di forza/debolezza dell’amministrazione Trump.

La seconda è stata la decisione da parte di Draghi e della BCE di una normalizzazione più precoce rispetto ai tempi prefissati, del Quantitative Easing. A partire da gennaio 2018, la BCE acquisterà titoli di Stato per 30 miliardi al mese anziché 60. Questa decisione ha spinto giù le borse già in attesa della FED e ha al tempo stesso rafforzato l’euro sul dollaro.

La quotazione EUR/USD sarebbe salita decisamente di più, se tale decisione non fosse arrivata proprio oggi, lo stesso giorno in cui si decide per il rialzo dei tassi FED. Tale decisione dovrebbe infatti bilanciare la situazione. Al contrario, nel caso in cui tale rialzo non ci fosse, sarebbe più che sensato aspettarsi un rialzo dell’euro anche sopra quota 1,20 dollari.

I dati sulla disoccupazione (scesa al 4,1%) giocano a favore del rialzo dei tassi. Ora, si dovranno attendere le valutazioni in tal senso, da parte della FED, per quel che riguarda la riforma fiscale di Trump.

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