Finanziaria 2017: vediamo quali saranno le novità

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La Finanziaria 2017 ha in previsione alcuni mini interventi fiscali pari a 0,2 miliardi, rivolti a sostenere la ristrutturazione e l’ecobonus.

La Legge di Stabilità 2017, secondo le stime, varrà circa 26 miliardi e presenterà diverse novità, tra cui: la riduzione dell’Ires, una mini proroga selettiva della decontribuzione sui neoassunti e la detassazione dei salari di produttività a cui sono destinati 6-900 milioni. 500 verranno assegnati al capitolo di spesa relativo all’istruzione e alla ricerca e altri 2 miliardi al piano pensioni.

Il viceministro Morando ha confermato l’intenzione dell’esecutivo di voler mantenere anche nella prossima Finanziaria gli incentivi legati alla  riqualificazione energetica e alla ristrutturazione che diventeranno strutturali.

Il Governo sta studiando la possibilità di agire su due fronti: modificando o eliminando la capienza della detrazione per alcune categorie di persone e incentivando interventi antisismici e di risparmio energetico. È previsto inoltre un aumento dello sconto se i due interventi vengono effettuati insieme. In questi casi infatti il risparmio energetico che si ottiene è molto alto, va dal 40% al 60% e si potrebbero risparmiare tra i 5 mila euro e i 10 mila euro.Tale decisione si basa sul fatto che tali incentivi hanno influito positivamente sul rilancio dell’economia, specialmente nel settore edile.

Un occhio di riguardo anche a coloro che possiedono un reddito basso. Il Ministro ha annunciato infatti di voler collegare l’incentivo alla possibilità di avere risparmi sulle bollette di luce, gas e riscaldamento.
Per quanto concerne il bonus ristrutturazione invece, valido fino al 31 dicembre 2016 l‘Agenzia delle Entrate ha fornito un chiarimento sulla detraibilità delle spese effettuate per l’acquisto di mobili. Su determinati acquisti effettuati con carta di credito o bancomat si ha diritto alla detrazione IRPEF al 50% per interventi di ristrutturazione edilizia. Sono ammesse in detrazione anche quelle spese documentate con scontrino fiscale, benché il pagamento sia stato effettuato con bancomat.  Questo vale anche se lo scontrino non riporta il C.F. o la partita IVA dell’acquirente, tracciando però la spesa in modo inequivoco. Deve quindi essere chiara la natura, la qualità, la quantità dei beni acquistati. Nel caso del pagamento con il bancomat inoltre si deve conservare sia la ricevuta di avvenuta transizione oltre allo scontrino fiscale.