Fitch punta gli occhi sull’Italia

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Con il nuovo piano della BCE la gestione dei crediti deteriorati per le banche italiane si fa ancor più urgente per Fitch Ratings. Il PIL dell’Italia è pari a +0,8% nel 2016 e +1% nel 2017.

Secondo Fitch il progetto di gestione dei crediti deteriorati da parte della BCE rafforza la necessità di un cambiamento radicale per le banche italiane.

Qualora il progetto di gestione della BCE sui crediti deteriorati delle banche venisse implementato, il settore bancario italiano sarebbe ancor più sotto controllo e aumenterebbero gli impegni dei governi e delle autorità della zona euro, secondo quanto dichiara in un report l’agenzia di rating Fitch.

La BCE vuole che le banche sofferenti abbiano obiettivi «ambiziosi» e «realistici» per la riduzione del credito deteriorato. Non riuscire a gestire questo contesto è una delle barriere che ostacola maggiormente la fiducia nel settore bancario in Italia.

Fitch prevede una crescita del PIL per l’Italia dello 0,8% nel 2016 e dell’1% nel 2017, al di sotto della media della zona euro.

L’agenzia di rating ha tagliato il rating in negativo sulle azioni di diverse banche italiane nel 2016, per lo più a causa di un calo costante della asset quality. Gli outlook negativi di Fitch preannunciano possibili downgrade, a meno che le banche italiane non prendano provvedimenti per ridurre le sofferenze.

Secondo Fitch inoltre, le iniziative del governo volte ad accelerare il recupero dei crediti in sofferenza porteranno ad una riduzione graduale dei NPL, ma è improbabile che si arrivi ad un miglioramento della qualità del credito nel breve termine.

I problemi delle banche italiane sono principalmente due: l’efficacia delle iniziative a soluzione del problema dei crediti deteriorati e la dimensione enorme del problema stesso.

I crediti deteriorati delle banche italiane hanno raggiunto i 340 miliardi di euro a fine giugno 2016, pari a circa il 20% del PIL in Italia. Al netto delle riserve, la cifra scende a circa il 10% del PIL.

Se il piano di salvataggio creato per sostenere la Banca Monte dei Paschi di Siena avrà successo, avremo un modello per le altre banche italiane che cercano di ripulire i propri bilanci. Tuttavia, l’operazione MPS è complessa e i rischi di esecuzione sono elevati.

Evitare il bail in sembra più difficile e urge trovare rapidamente delle soluzioni che evitino il fallimento dell’istituto bancario.

Negli ultimi mesi, il governo ha sostenuto un programma di cartolarizzazione per aiutare il trasferimento delle sofferenze al di fuori dei bilanci delle banche, incoraggiando la creazione di fondi specializzati e spingendo verso la modernizzazione del diritto fallimentare, nel tentativo di accelerare le lunghissime procedure di recupero crediti.