Mef smentisce ipotesi sulla manovra. Renzi: “Taglieremo le tasse”

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matteo renzi

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) prende ufficialmente le distanze dalle indiscrezioni che si stanno rincorrendo sulla prossima manovra finanziaria. “In questi giorni circolano sui media delle indiscrezioni sulla manovra sui conti pubblici che il governo varerà a ottobre con la legge di Bilancio. Ma è bene chiarire che i numeri e i contenuti riportati sono del tutto privi di fondamento”, sottolinea il Mef. “E’ assolutamente prematuro avanzare ora delle congetture”, aggiunge il Ministero, che ribadisce come il contento della manovra sarà comunque strettamente connesso “al Documento di Economia e Finanza (Def) che verrà presentato il 20 settembre”.

Manovra di bilancio: tutte le difficoltà da superare

Insomma, il governo smentisce le fughe di notizie che negli ultimi giorni hanno provato ad anticipare contenuti e stime sulla prossima manovra di bilancio. Prima l’ANSA e poi anche La Stampa hanno indicato a questo proposito una manovra attesa sui 30 miliardi di euro che, alla luce di questo ammontare, renderebbe urgente un incontro tra il governo italiano e gli alti vertici di Bruxelles relativamente alle misure sulla flessibilità. L’obiettivo del governo – ribadito peraltro dal viceministro dell’Economia Enrico Morando – sarebbe quello di strappare da Bruxelles la possibilità di poter superare il 2% nel rapporto deficit/pil rispetto all’attuale tetto dell’1.8%.

A rendere tutto un po’ più difficoltoso è stato il rallentamento della crescita che nell’ultimo trimestre, secondo quanto riportato dall’Istat, ha visto un Prodotto Interno Lordo praticamente congelato rispetto a quello del trimestre precedente. La variazione su base annua è comunque stata del +0.6%, ma l’obiettivo era il +1.2%. Questo rallentamento della crescita, insomma, costringerà il governo a dover compiere un percorso un po’ più in salita rispetto a una manovra 2016/2017 che ci si aspettava potesse essere invece più espansiva.

Tuttavia il premier Matteo Renzi si dice comunque ottimista in merito al fatto che anche nel 2017, così come accaduto nel 2016, il governo avrà modo e margini per poter abbassare ulteriormente la pressione fiscale. “Dopo gli 80 euro, dopo gli sgravi del Jobs Act, dopo il super ammortamento, l’eliminazione di Imu e Tasi sulla prima casa, l’alleggerimento dell’Irap e l’abolizione dell’Imu agricola, il percorso verso la diminuzione delle tasse non è affatto finito”, si legge in un post diffuso da Renzi sul suo profilo Facebook.

A fargli eco è il viceministro all’Economia Morando, che preme per una legge di Stabilità che possa mettere mano alla riforma delle aliquote Irpef. Secondo Morando è urgente intervenire sulle tasse da lavoro, tanto che se il governo dovesse rendersi conto di non riuscire a riformare le aliquote entro il 2017, dovrebbe comunque imporsi questo obiettivo per il 2018.