Monete da 1 e 2 centesimi addio: il Pd porta avanti la misura

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monete 1 e 2 centesimi

Il momento tanto atteso da milioni di italiani sta per arrivare: la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha dato il via libera all’emendamento a firma Sergio Boccadutri, Pd, con cui si eliminano definitivamente le monete da 1 e 2 centesimi. Lo scopo di questa misura, così come ha spiegato lo stesso Boccadutri, è far risparmiare lo Stato, visto e considerato che l’emissione di queste monete finisce col costare più del loro stesso valore!

Ma la domanda che tutti si pongono è cosa cambierà dal 1 gennaio 2018, cioè da quando la misura dovrebbe diventare attuativa.

Eliminazione monete da 1 e 2 cent: cosa cambia per gli italiani

Secondo l’emendamento, gli italiani incorreranno in un arrotondamento per eccesso o per difetto qualora dovessero pagare l’acquisto di beni e servizi tramite il contante. Il modello importato sarebbe quello canadese (in vigore anche in altri paesi europei): in pratica gli importi che finiscono con 1 o 2 centesimi verrebbero arrotondati allo zero inferiore; gli importi che finiscono con 8 o 9 centesimi verrebbero arrotondati allo zero superiore, mentre i prezzi che finiscono con 3, 4, 5, 6 e 7 centesimi verrebbero portati a 5 centesimi. Ovviamente non è detto che le cose andranno effettivamente in questo modo, poiché le regole di arrotondamento verranno definite nell’ambito di un decreto attuativo e soltanto qualora la norma, per ora al vaglio delle Camere, dovesse ricevere il via libera definitivo da entrambi i rami del Parlamento.

Tra l’altro questa misura, così come accennato poc’anzi, riguarderà i soli pagamenti in contante, per cui se ci si dovesse trovare di fronte a una spesa che finisce, mettiamo caso, con 83 centesimi, e quella spesa venisse pagata con una carta di credito, allora l’importo addebitato sul conto sarebbe esattamente quello senza alcun arrotondamento di sorta.

L’emendamento prevede anche che il Garante per la sorveglianza dei prezzi verifichi costantemente l’impatto di queste disposizioni sulla vita del consumatore medio, così da scongiurare che una corsa all’arrotondamento possa finire col penalizzare gli italiani. Ogni 6 mesi, quindi, ci dovrà essere una sorta di “punto della situazione”.

Eliminazione monete da 1 e 2 cent: cosa cambia per lo Stato

Per quanto riguarda l’impatto per lo Stato, come accennato, l’eliminazione delle monete da 1 e 2 centesimi permetterà all’erario di risparmiare grossomodo 20 milioni di euro. Bisogna sapere infatti che lo Stato, per produrre una moneta da 1 centesimo, spende in media 4.5 centesimi. Una moneta da 2 centesimi invece viene a costare la bellezza di 5.2 centesimi. In pratica, tutte e due le monete, per quanto ininfluenti a livello commerciale, hanno un costo che è più del doppio del loro valore (più del quadruplo nel primo caso): un’assurdità!