Trump cambia la rete: sotto attacco la net neutrality

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La neutralità della rete potrebbe essere a rischio

Da oggi la democrazia della rete, una delle caratteristiche centrali del web sin dalla sua fondazione, potrebbe ritrovarsi più debole: la ferita potrebbe arrivare proprio dagli Stati Uniti, paradossalmente il paese dove il valore della democrazia è fondante e da sempre coltivato. Si discuterà infatti in giornata, in una sessione di lavoro della Commissione federale per le comunicazioni, la possibile cancellazione delle norme che regolano la cosiddetta net neutrality. Il principio che tuttora regola il traffico sulla rete prevede che tutti possano accedere, senza distinzioni né ostacoli e in modo uguale, ai contenuti del web: spetta quindi ai provider l’obbligo di garantire a tutti i navigatori le stesse condizioni per usufruire dell’offerta di internet. La Commissione Usa a maggioranza repubblicana proverà oggi a smantellare il principio che fonda la democrazia del web, invertendo la direzione della precedente amministrazione Obama che invece aveva rafforzato la net neutrality nel 2015.

Se la modifica dovesse passare, come i pronostici sembrano suggerire, potrebbe aprire la strada alla creazione di una rete a diverse velocità e livelli, con la possibilità per i provider di impedire l’accesso a particolari contenuti, ad esempio, o di richiedere il pagamento per specifici servizi. Con la conseguenza di limitare pesantemente, come denunciano diverse associazioni di consumatori e organizzazioni, la libertà di espressione e di navigazione nel web.

In prima fila in questa battaglia, che aggiunge un motivo ulteriore di protesta nei confronti dell’amministrazione Trump, campeggia Fight for the Future: l’associazione è nata nel 2011, sull’onda del dibattito intorno a una legge che regolava la pirateria online di musica e film. L’impegno di Fight for Future sulla net neutrality si intensifica nel 2015, a ridosso delle riforme introdotte da Barack Obama: oggi l’associazione è una delle voci più critiche del tentativo repubblicano di modificare le regole del web, e denuncia all’opinione pubblica il rischio di deficit di democrazia e libertà che ne potrebbe derivare.