Pensioni, aumento età pensionabile e giovani: Poletti fa il punto

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ministro giuliano poletti

Ci sono delle novità per quel che riguarda il delicato tema delle pensioni. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, intervenuto poche ore fa al Meeting di Rimini, ha infatti rilasciato alcune dichiarazioni che non sono certo passate inosservate.

Durante l’ospitata al Meeting di Comunione e Liberazione, a cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Poletti ha confermato che in questi giorni si riaprirà il tavolo di discussione sul nodo pensioni: nello specifico ci sarà da discutere di Ape Social, pensione per le donne e quota 100. Ciò che ha interessato maggiormente del discorso fatto da Poletti, però, è stato il tema dell’età pensionabile.

Da un po’ di tempo infatti si rincorreva l’ipotesi che il governo avrebbe valutato un nuovo innalzamento dell’età pensionabile, e il ministro, da parte sua, non ha né confermato né negato questa indiscrezione. Per una decisione definitiva, infatti, è tutto rimandato ai dati Istat aggiornati. E dal momento in cui l’Istat rilascerà questo tipo di dati non prima dell’autunno, appare evidente che per il momento non ci saranno novità per quel che riguarda un eventuale ritocco dell’età pensionabile.

Ciò che però Poletti si è sentito in dovere di precisare è che il governo non eliminerà mai un collegamento tra speranza di vita ed età pensionabile, poiché se viene meno questo principio, e cioè che l’età della pensione debba avanzare proporzionalmente all’aumentare dell’aspettativa media di vita, allora non solo si cancellerebbero tutti i risultati conseguiti con le ultime riforme del settore, ma di fatto ci si rimetterebbe su una strada pericolosa. Su una strada che finirebbe di lì a poco col dar vita a un sistema fondamentalmente insostenibile.

Fatta salva la premessa che questa connessione continuerà ad essere criterio guida di eventuali prossime riforme, avanza prepotente la proposta Damiano-Sacconi: la proposta, che come appare dal nome dei suoi firmatari è praticamente trasversale, mira ad allungare i tempi che porteranno all’aumento dell’età pensionabile. Le regole attuali, che risalgono poi a quelle della riforma Fornero, prevedono infatti che dal 2019 ci sia un adeguamento tra pensione e speranza di vita, e che questo adeguamento debba esser fatto ogni 2 anni.

Il problema però è che un percorso di questo tipo viene considerato un po’ troppo frettoloso, ed è da qui che nasce appunto la proposta di modificarlo o quanto meno congelarlo per un po’: la volontà di Damiano e Sacconi è quindi quella di evitare che nei prossimi anni l’età pensionabile aumenti sempre di più.

Al di là di questo aspetto, il ministro Poletti ha anche chiarito un po’ di cose sulla cosiddetta fase 2 della riforma delle pensioni, non negando, per esempio, che il governo sta valutando l’introduzione di una “pensione di garanzia” per i più giovani, e rimandando comunque il tutto agli incontri con le parti sindacali che riprenderanno, così come da programmi, a partire dalla fine di agosto.