Più Etf a disposizione degli investitori americani

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Negli Stati Uniti, l’offerta di replicanti di indici Esg si è notevolmente ampliata, con 17 lanci negli ultimi due anni.

Il costante interesse del mercato verso le tematiche Esg (ambientali, sociali e di governance) non è sfuggito agli emittenti di Exchange traded funds, con l’industria che offre sempre più alternative a chi vuole investire “responsabilmente”.

Per anni, le principali opzioni per gli investitori Esg sono state limitate all’industria delle energie alternative o al settore idrico. Due categorie di investimenti che sono diminuite drasticamente nell’ultimo periodo a causa delle performance non brillanti e della loro difficile collocazione in portafoglio.

Negli Stati Uniti (mercato che storicamente anticipa i trend europei di qualche anno), sono quotati attualmente 20 replicanti di tipo Esg al di fuori dei campi delle energie alternative e dell’acqua (17 dei quali lanciati negli ultimi due anni). Questo gruppo gestisce oggi 1,9 miliardi di dollari e con ogni probabilità supererà gli asset detenuti dagli strumenti esposti alle energie alternative e all’acqua (2,3 miliardi).

Questi 20 fondi passivi si rivolgono agli investitori che vogliono integrare la sostenibilità nella loro esposizione azionaria. Il gruppo, infatti, è composto da un fondo bilanciato e 19 fondi azionari.

Gli indici replicati utilizzano diversi approcci all’investimento responsabile. Il primo approccio è relativo alla sostenibilità relativa dell’azienda, si valuta pertanto la gestione ambientale, sociale e di governo in relazione alle società concorrenti.

Il secondo approccio, invece, è concentrato sulla carbon footprint (impronta di carbonio) dei portafogli, mirando a investire in aziende che hanno deboli emissioni inquinanti.

Quattro nuove offerte nate di recente, invece, hanno come tema centrale l’uguaglianza sul posto di lavoro: lo SPDR SSGA Gender Diversity Index ad esempio investe in aziende che si trovano ai primi posti nei loro rispettivi settori per la presenza di donne in funzioni di vertice.

Infine, la prossima ondata di Etf “responsabili” potrebbe far parte di un ulteriore approccio: l’impact investing (investimento a impatto). I portafogli di questo tipo mirano a investire in aziende che presentano i criteri Esg, ma tentano anche di anticipare determinati obiettivi ambientali o sociali. Ad esempio, l’iShares MSCI Global Impact, lanciato nell’aprile 2016, investe in società impegnate a allinearsi agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu.

Gli investitori interessati ai temi Esg hanno ora un ventaglio di scelta importante, che spazia tra diversi approcci e tematiche (de-carbonizzazione, uguaglianza tra sessi, progetti ambientali), invece di limitarsi alle energie pulite e all’acqua.

La maggior parte dei nuovi prodotti resta di piccola taglia, solo sei su 20 superano i 75 milioni di dollari di patrimonio che sono di solito visti come la soglia minima per attrarre flussi importanti.