Popolare Vicenza e Veneto Banca chiedono salvataggio di Stato

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Popolare di Vicenza e Veneto Banca chiedono aiuto allo Stato per salvare i loro istituti. Le lettere delle due banche venete, a quanto sembra, sarebbero già partite nella serata di venerdì 17 con un unico destinatario: il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che in fin dei conti è il soggetto deputato a portare sui tavoli di Bruxelles e all’attenzione della Bce la richiesta di “ricapitalizzazione precauzionale”.

La decisione è stata presa venerdì dal consiglio di amministrazione di Veneto Banca, mentre la Popolare non ha dovuto organizzare una riunione del board mirata proprio su questo, visto che già giovedì 16 il consiglio aveva dato parere positivo all’amministratore delegato Fabrizio Viola di avviare i documenti necessari per la domanda. Adesso, esattamente come avvenuto per Mps, partirà la procedura di fissazione del capitale necessario che sarà la Bce stessa a definire. La ricapitalizzazione dei due istituti veneti, stando a quanto riferiscono alcune fonti, sarebbe complessivamente di 5 miliardi di euro.

C’è comunque un po’ di tensione sulla “ricapitalizzazione precauzionale”, tanto è vero che il confronto tra Roma, Bruxelles e Francoforte, ancora in corso d’opera, non è detto che porti al risultato sperato.

In ogni caso le due banche avrebbero comunque i requisiti minimi per accedere alla misura straordinaria, e anche il governo, dal canto suo, si ritroverebbe pronto ad intervenire mediante l’utilizzo dei 20 miliardi stanziati con il decreto Salvarisparmio del 22 dicembre scorso. Per definire il tutto, quindi, il ministro Padoan incontrerà la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, responsabile per gli aiuti di Stato, proprio martedì, a margine della riunione dell’Ecofin.

Un’altra cosa che resta da capire è come reagirà il Fondo Atlante, che dopo i 2.5 miliardi di aumento di capitale avvenuto la scorsa estate, a dicembre ha versato un altro miliardo, e ora si ritrova in cassa ancora 1.7 miliardi di euro che sono utilizzabili per i soli acquisti dei crediti in sofferenza, e non per effettuare altri investimenti nelle banche. Per cui per Popolare di Vicenza e Veneto Banca, allo stato attuale considerate entità distinte nonostante vi sia un piano di fusione all’orizzonte, potrebbe profilarsi una soluzione che vedrà da una parte l’intervento pubblico e dall’altra un ruolo di Atlante e del burden sharing.

Nel frattempo, alla luce di tutto ciò, l’agenzia di rating Fitch non ha potuto far altro che declassare il rating della Banca Popolare di Vicenza a lungo termine da B- a CCC (cioè a piccole prospettive di recupero). Il breve termine invece è passato da B a C. Per entrambi i rating, l’outlook è stato modificato da negativo a Rating Watch Evolving.