Wall street positiva con dati macro, petrolio in rialzo

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Wall Street al rialzo insieme al petrolio

Dopo la turbolenta chiusura di ieri, l’indice Dow Jones ha aperto la seduta con un +0.48%, seguito da un Nasdaq che ha guadagnato lo 0.36%. Gli indici, che hanno beneficiato dei dati macroeconomici rivelatisi superiori alle attese, hanno così raggiunto rispettivamente 24.056 punti e 6.848 punti.

Si tratta di un segnale positivo, perché la ripresa degli indici è conseguenza di un’economia americana che ha intrapreso la via della ripresa: a ottobre gli statunitensi hanno speso più di quanto ci si sarebbe aspettato, e sono riusciti a farlo soprattutto grazie a dei redditi più alti delle attese. Stando ai dati snocciolati dal Dipartimento del Commercio americano, le spese per consumi sono aumentate di 0.3 punti percentuali (quando le previsioni non andavano oltre gli 0.2 punti). E già a settembre il dato era in crescita, visto e considerato che le spese, in quel periodo, aumentarono dello 0.9%.

Anche per questo investitori e analisti hanno gli occhi puntati sulla riforma fiscale tanto caldeggiata dall’amministrazione Trump e ora ferma al Senato. Proprio qui alcuni esponenti del partito repubblicano stanno valutando la possibilità di riformare le imposte sulle imprese portandone l’aliquota principale dal 35% al 22%, sebbene le intenzioni iniziali guardavano a un’aliquota del 20%.

Una mossa di questo tipo permetterebbe, oltre che di alleggerire il carico fiscale che pesa sulle imprese, di avviare tutta un’altra serie di riforme che hanno contraddistinto la campagna elettorale di Donald Trump: dal credito di imposta per i figli, fino alla detrazione massima di 10.000 dollari delle imposte che gravano sugli immobili di proprietà.

Ma le attenzioni degli investitori sono rivolte anche alla questione petrolio e alle decisioni che i paesi produttori (sia Opec che non Opec) prenderanno al vertice di Vienna. Per il momento vige l’accordo sulla stretta alla produzione, anche se alcuni attori poco allineati alle decisioni prese a maggioranza (come la Russia) potrebbero in qualche modo cambiare le carte in tavola. In attesa di conoscere gli sviluppi del caso, sia il Brent che il Wti sono in salita (entrambi gravitano attorno un +0.70%).