Petrolio: quanto durerà il trend rialzista?

Il prezzo del petrolio è in rialzo grazie alle notizie degli scontri militari provenienti dalla Libia.

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Il prezzo del petrolio è tornato a salire a causa delle notizie provenienti dalla Libia che hanno aiutato il recupero del greggio.

Le notizie secondo cui i conflitti militari in Libia avrebbero influenzato le esportazioni di petrolio del paese hanno fatto recuperare un po’ delle perdite subite al prezzo del greggio. Recupero che però non ha convinto la maggior parte degli analisti, così come era accaduto tempo fa agli Stati Uniti, quando la produzione ridotta di greggio aveva fatto risalire il prezzo, anche se solo temporaneamente.

Al momento, il prezzo del petrolio Wti è in rialzo dell’1,78% e viaggia a 43,77 dollari al barile. Il prezzo del petrolio Brent è in rialzo invece dell’1,53% e si scambia a quota 46,47 dollari al barile.

Il greggio è continuamente influenzato dagli eventi esogeni e oggi, a causa dei conflitti in Libia, il suo prezzo è tornato a salire, recuperando parte delle perdite subite. Il blocco del prezzo è dovuto alla notizia del blocco delle esportazioni dai porti libici che ha portato ad un rallentamento dell’offerta e che ha generato un aumento del prezzo del petrolio.

Il Petroleum Facilities Guards, milizia che ha controllato per anni e fino ad oggi i porti petroliferi libici dopo la morte di Gheddafi, vuole riprendere il controllo dei porti di Sidra e Ras Lanuf. Gli scontri militari hanno causato il blocco dei porti e delle esportazioni e queste hanno avuto ripercussioni sul prezzo del petrolio, che è salito.

Le milizie avversarie si sono poi impegnate a riaprire i porti per permettere la ripresa delle esportazioni di greggio e questo spingerà nuovamente il prezzo verso il basso. Gli scontri continuano però e sembra anche vi siano depositi di greggio in fiamme, tutti fatti che avranno ripercussioni sul prezzo del petrolio.

Gli analisti sottolineano l’eccesso di offerta di petrolio e l’eccesso di scorte sui mercati mondiali, elementi che non fanno che spingere il petrolio sempre più in basso. A tutto questo si aggiungeranno i forti output da parte dei produttori dell’OPEC che non fanno che mantenere il prezzo del petrolio statico.

La prossima riunione OPEC è prevista il 28 settembre in Algeria, ma sembra che nessuna decisione sulla produzione verrà presa in quell’occasione, pertanto il prezzo del petrolio dovrebbe tornare a salire nel giro di breve. L’OPEC tenterà di raggiungere una conclusione comune e ha già annunciato una prossima riunione di emergenza, se necessario, per prendere una decisione a riguardo.

Anche le prossime riunioni della Bank of Japan e della Fed potrebbero avere ripercussioni sui mercati finanziari, così come i dati che la Cina pubblicherà relativi al commercio di petrolio che, probabilmente, confermeranno che le importazioni di greggio nel mese scorso sono impennate a 32,85 milioni di barili di petrolio prodotti al mese.

Gli analisti sembrano essere convinti che questo rialzo non durerà a lungo poichè non dipende da un accordo tra i membri dell’OPEC, quanto da un evento temporaneo.