Bitcoin, crollo transazioni causa delle minori commissioni

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Il crollo delle transazioni del Bitcoin ha abbassato la media delle commissioni

Il crollo del Bitcoin avvenuto tra dicembre e gennaio ha fatto cadere anche l’interesse di molti nell’investimento sulla criptovaluta. Ciò ha causato un decremento sostanziale delle transazioni di BTC. Se a dicembre erano pari a 400 mila al giorno, oggi sono mediamente circa 200 mila. Il lato positivo di questa minore frenesia sul mercato è che anche il costo delle commissioni si è abbassato notevolmente. Infatti, se a dicembre la media delle commissioni per transazione raggiungevano un massimo di 26 dollari, oggi la media si aggira intorno ai 3 dollari.

La spiegazione semplice a questo fenomeno è che ciò sarebbe dovuto alla diminuzione della media degli importi delle transazioni. Tuttavia, c’è dell’altro.L’abbassamento della media delle commissioni dipenderebbe infatti anche dalla congestione che le stesse transazioni provocano nel sistema. In pratica, il sistema della rete non rispondeva abbastanza adeguatamente al grande numero di transazioni, perciò gli utenti vanno a pagare più commissioni nei periodi in cui vi sono delle congestioni.

Commissioni Bitcoin, la questione SegWit

Se da una parte vi sono gli ingegneri informatici di alcune exchange come BitGo e definire tale ribasso semplicemente dovuto al minor numero di transazioni, dall’altra vi sono esperti sviluppatori che invece associano la forte diminuzione delle commissioni ad un miglioramento del sistema che sarebbe partito anche grazie a SegWit, una funzione per la scalabilità che da tempo anima le discussioni nei forum del Bitcoin.

Tuttavia, SegWit ridurrebbe le stesse fino ad un 15% circa in meno, perciò il numero delle transazioni ha avuto comunque un suo forte peso, nella diminuzione della media delle commissioni Bitcoin. Ad ogni modo, sembra che la strada tracciata da SegWit segni la direzione giusta da percorrere al fine di offrire delle commissioni sempre più basse.

Bitcoin è disponibile per le negoziazioni su numerose exchange tra cui Coibase e Kraken, oltre che su piattaforme di trading come la piattaforma di trading CFD Plus500.

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