Bitcoin, prezzo volatile: vale ancora la pena investirci?

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Il prezzo del Bitcoin continua a salire. Nelle ultime ore la criptovaluta più famosa del momento ha sfondato la soglia degli 8.000 dollari, per poi ripiegare su se stessa e conservare la posizione. In questo momento non sembra che la soglia degli 8.000 dollari si sia ancora stabilizzata, in quanto assistiamo a delle flessioni che portano la quotazione anche attorno ai 7.600 dollari, ma anche il semplice fatto che ci si sia avvicinati agli 8.000 è indice di come il Bitcoin, tra non molto, finirà comunque col compiere il salto.

A portare su il valore della moneta sono stati diversi elementi, ma ciò che ha influito maggiormente è stato quanto accaduto lo scorso weekend, quando il Bitcoin è vertiginosamente precipitato sotto i 6.000 dollari.

Ricordiamo che con il trading CFD si può negoziare sia al rialzo che al ribasso. Si può provare con una demo gratuita sulla piattaforma IQ Option, che consente di fare trading su Bitcoin.

Perché il prezzo del Bitcoin è crollato

Effettivamente può sembrare un po’ strano, ma il nuovo record storico del Bitcoin è in qualche modo dovuto anche al crollo degli ultimi giorni. Una settimana fa il prezzo del Bitcoin è scivolato in modo quasi inaspettato, cadendo da 7.700 a 5.500 dollari. A determinare la flessione, a detta degli analisti, sarebbe stata l’ormai scongiurata fork SegWit2x che avrebbe dovuto entrare a regime il 16 novembre. L’eliminazione preventiva del fork ha indotto diversi investitori ad abbandonare la nave del Bitcoin, ed il loro abbandono, per ovvie ragioni, ha determinato appunto il crollo della quotazione.

Il fatto è che questi investitori confidavano nell’arrivo di una nuova fork perché ritenevano che l’introduzione di blocchi più capienti sarebbe stata utile per il futuro del Bitcoin: non appena è venuta meno questa possibilità, quindi, chi aveva determinate aspettative si è visto costretto ad abbandonare la posizione sulla “valuta madre” e a spostarsi sul Bitcoin Cash (che non a caso ha una politica relativa ai blocchi piuttosto diversa e per certi versi più liberale).

Perché il Bitcoin è tornato a crescere

Stando alla tendenza registrata nelle ultime ore, e quindi al famoso avvicinamento agli 8.000$, il Bitcoin sembra aver ripreso la sua marcia. Il crollo verificatosi una settimana fa non ha quindi scoraggiato la stragrande maggioranza degli investitori, che ora, coi loro acquisti, stanno permettendo alla criptovaluta di tornare a viaggiare sull’onda del rialzo.

C’è da dire che questi investitori rimasti fedeli al Bitcoin sono appunto propositivi e ottimisti perché ritengono che l’aggiornamento SegWit2x, pur non essendo più andato in porto quando avrebbe dovuto farlo, potrà comunque ripresentarsi nel prossimo futuro.

Investire in Bitcoin

A questo punto, anche alla luce delle oscillazioni di cui prima, vien da chiedersi se valga davvero la pena investire in Bitcoin. C’è da dire che per come si sono presentate e per come stanno evolvendo, le criptovalute rappresentano nella loro totalità una grandiosa opportunità di investimento: il discorso quindi non riguarda tanto il Bitcoin in quanto tale, ma si allarga ad Ethereum, Ripple, Dash Coin, Litecoin, Monero, NEM e così via, cioè a tutta un’altra serie di realtà che similmente a quella presa in esame intendono portare avanti il concetto di moneta digitale e decentralizzata.

Nello specifico caso del Bitcoin va detto che l’investimento può senz’altro essere fatto, anche alla luce della presa di valore che è sotto gli occhi di tutti noi. D’altro canto però questa quotazione tanto elevata tende ad allontanare investitori di piccolo taglio, che magari non hanno a disposizione migliaia di dollari per acquistare una o più unità di moneta. Nel loro caso l’investimento in Bitcoin si può comunque fare, e lo si può fare in due modi: o si fa mining, e quindi si contribuisce alla produzione di moneta, oppure si fa trading coi CFD.

Anche il mining a dire il vero richiede un certo tipo di infrastruttura per poter essere fatto, vale a dire un computer sufficientemente potente da riuscire a rimanere acceso h24 e da rielaborare incredibili quantità di dati. Oltretutto bisogna affrontare spese non di poco conto legate alla fornitura di energia elettrica, visto e considerato che bisogna pur sempre tenere accesa la macchina 24 ore al giorno e 7 giorni su 7.

Il trading con i CFD rimane quindi la soluzione più caldeggiata e consiste, molto semplicemente, nel negoziare Bitcoin tramite i broker che ad oggi permettono di farlo: Plus500 e IQ Option (il capitale è a rischio) per esempio, sono due delle piattaforme più note che hanno deciso di guardare al trading di criptovalute come ad una nuova opportunità di crescita (e stando alla piega presa dagli eventi, sembrano proprio averci visto lungo!).