Chiuso il primo contratto future su Bitcoin di CBOE

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Futures sui Bitcoin, scaduto il primo della CBOE

È stato chiuso il 17 gennaio scorso, al valore di 10.900 dollari, il primo contratto future su Bitcoin. Il derivato era stato emesso sulla piazza di Chicago da CBOE il mese precedente, quando la quotazione della più importante criptovaluta in circolazione viaggiava oltre il livello dei 17mila dollari.

Dopo una partenza scintillante di contrattazioni, che aveva temporaneamente mandato in tilt il sito di CBOE il giorno stesso di inizio attività, 11 dicembre, hanno pesato sul risultato del primo contratto future su moneta virtuale i continui rallentamenti registrati da Bitcoin e in generale dall’intero comparto delle criptovalute, a seguito delle dichiarazioni e delle prese di posizione dei governi di Cina e Corea del Sud. Dieci giorni fa, come riporta Reuters, erano circa 2000 i contratti futures aperti su posizione short, che prevedevano cioè un ribasso nelle quotazioni della moneta virtuale: questa prima scommessa sulle prestazioni di Bitcoin, sottolinea la nota agenzia di stampa internazionale, è stata vinta proprio da chi ha puntato su un andamento bear e quindi su una perdita del valore di scambio della criptovaluta.

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Il prossimo banco di prova per i derivati su bitcoin è previsto per venerdì 26 gennaio, quando scadranno i contratti emessi lo scorso 18 dicembre dal gruppo CME. Differentemente dagli strumenti di CBOE, che basano le loro performance sul valore di scambio di un bitcoin spuntato sul mercato Gemini Exchange, l’unità sul quale si basa il future di CME è pari a 5 Bitcoin.

Da questa prima partita appena conclusa emergono segnali contrastanti: da una parte, l’introduzione dei primi contratti derivati su criptovaluta è proceduta senza intoppi e segnala l’apertura ufficiale del mondo della finanza istituzionale nei confronti di bitcoin e delle altre monete virtuali. D’altra parte, però, proprio il prevalere di posizioni bear e di investitori pronti a scommettere su un sgonfiamento della bolla cresciuta esponenzialmente intorno alle criptovalute alimenta i dubbi di chi vede operare, nel successo di Bitcoin, movimenti puramente speculativi.