CME scuote il prezzo del Bitcoin

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Bitcoin approda al mercato futures CME

Dopo il debutto sul Cboe, i contratti futures sul Bitcoin oggi arrivano sul CME, il Chicago Mercantile Exchange, il importante mercato di futures al mondo che opera tramite piattaforme di trading online. Nonostante i passati giorni siano stati piuttosto tranquilli, la giornata di oggi certo non lo è stata.

Oggi il Bitcoin si è mosso inizialmente al ribasso, crollando da 19.532 a 18.010 per poi recuperare durante la mattinata fino ad arrivare a 19.100 alle ore 13. Alle 15.15 è crollato nuovamente fino a quota 18.048 per poi tornare sopra quota 18.500 dopo le ore 16. La giornata tuttavia sembra tutt’altro che finita e nelle prossime ore si assisterà quasi certamente a movimentazioni interessanti. Al momento della pubblicazione di questo articolo, il BTC quota 18.489 dollari.

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Questo dopo che nel weekend la criptovaluta era tornata vicino a quota 20.000 dollari. Se il debutto sul Cboe ha fatto schizzare il prezzo del BTC, il debutto sul CME lo sta mettendo davvero alla prova. Ad una, pare, più difficile prova.

Nel breve periodo, molti analisti prevedono un rafforzamento che potrebbe sfondare quota 24.000. Si tratta comunque di affermazioni tecniche che potrebbero scontrarsi con qualcosa di più forte, ovvero una possibile ondata di “panico”. E’ un discorso, questo, di cui si parla già da quando la criptovaluta valeva 2-3.000 dollari. Fino ad ora, sebbene si critichi molto l’alta rischiosità di questo strumento, la “bolla” non è ancora scoppiata. Nel frattempo, si sono aggiunte nuove metodologie d’investimento sui bitcoin (futures) e la criptomoneta pare abbia retto il colpo.

Oltre che all’ingresso sui due mercati futures, ha retto anche il colpo di forti ribassi.

Un sondaggio svolto dal Wall Street Journal di una settimana vedrebbe il 96% degli economisti interpellati sul tema bitcoin, convinto del fatto che la criptovaluta sia trainata dalle attese delle possibili e potenziali evoluzioni della tecnologia blockchain.

Proprio la tecnologia blockchain infatti sembra essere la colonna portante di Ripple, il sistema già adottato come implementazione da importanti istituzioni bancarie e network di pagamento, alle quali se ne dovrebbero presto aggiungere molte di più. Di questo abbiamo parlato dell’articolo riguardante l’interesse verso Ripple di banche giapponesi e sud-coreane.

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Il Bitcoin invece sembra fornire meno garanzie per quanto riguarda la “struttura”. Per quanto riguarda questo aspetto, si stanno cercando sempre più risposte e garanzie. Sta di fatto, tuttavia, che questo sistema certo è nato per tutt’altri obbiettivi rispetto a quello di diventare un fenomeno speculativo, perciò degenerando il mercato, si moltiplicano anche le difficoltà e le domande a cui nessuno, per ora, può offrire una facile risposta.