Facebook, scatta il divieto per le pubblicità sulle criptovalute

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Con un post pubblicato martedì 30 gennaio Facebook rende noto al pubblico che non permetterà più la pubblicazione sulla piattaforma di messaggi pubblicitari relativi a criptovalute. La decisione, operativa già da oggi, non è da leggersi come una presa di posizione ufficiale del gigante tra i social media rispetto a bitcoin e le altre monete virtuali, come sottolinea Rob Leathern, direttore del Product Management, bensì come la volontà di difendere gli utenti da possibili truffe mascherate dietro a slogan invitanti e fuorvianti.

E così, anche se l’impianto pubblicitario sul quale si costruisce l’immensa fortuna dell’impero creato da Mark Zuckerberg (i dati del terzo trimestre del 2017 parlano di oltre 10 miliardi di dollari di introiti) rimane intatto, alcuni dei suoi contenuti sono stati ripuliti per tagliare di netto ogni eventuale collegamento tra le attività criminali sorte sul successo delle criptovalute e Facebook. “Vogliamo che i nostri utenti continuino a scoprire e conoscere nuovi prodotti e servizi attraverso Facebook senza timore di incorrere in una frode – scrive Leathern – ma purtroppo ci sono molte aziende che pubblicizzano opzioni binarie, ICO e criptovalute al momento non affidabili”.

Il manager ha anche fornito alcuni esempi di messaggi accattivanti che al contrario nascondono le insidie di una truffa ben congegnata: gli slogan che invitano a comprare “ORA con il 15% di sconto”, o che presentano un prodotto come “una criptovaluta senza alcun rischio che permette pagamenti a chiunque” non saranno più autorizzati sulle pagine del social più usato al mondo. Il divieto di pubblicizzare prodotti collegati al comparto delle criptovalute è inoltre esteso alle altre società controllate o collegate da Facebook, come Audience Network e Instagram.

Dopo le iniziative intraprese dai governi nazionali, in particolar modo sul continente asiatico con Cina e Corea del Sud, ora anche un colosso transnazionale che opera su internet come Facebook avvia le prime, importanti azioni per contrastare i fenomeni criminali nati sull’onda dell’entusiasmo suscitato dalle prestazioni eccezionali delle criptovalute degli ultimi mesi.