IOTA, i fondatori: nel 2018 diverrà la terza criptovaluta

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Fondatori IOTA convinti che diverrà terza criptovaluta nel 2018

IOTA continua a proporsi come una delle criptovalute più interessanti del momento, tanto più se si prendono in considerazione gli sviluppi che la stanno riguardando molto da vicino. In un’intervista rilasciata da Dominik Schiener, che è uno dei quattro co-fondatori del sistema, è emerso infatti che il progetto IOTA sta per essere investito da diverse novità.

L’aggiornamento se vogliamo più importante riguarda la prossima integrazione di IOTA in un e-wallet già consolidato, perché queste ultime settimane hanno dato modo agli sviluppatori di prendere atto di una cosa, e cioè della poca notorietà di cui gode il portafoglio nativo.

IOTA infatti ha già un suo e-wallet, ma si tratta di un e-wallet che pare poco chiaro e di non facile utilizzo: l’integrazione con un sistema già collaudato permetterebbe alla criptovaluta di essere ancora più al centro delle contrattazioni e di essere scambiata con la stessa facilità e popolarità di cui godono già altre valute concorrenti. A proposito di wallet e piattaforme, oltre che su piattaforme exchange, la criptovaluta IOTA è già disponibile sulla piattaforma di trading CFD IQ Option.

Dominik, però, non ha parlato solo di questo elemento. Incalzato sul futuro del progetto, il co-fondatore del sistema si è detto convinto che IOTA soddisfi tutte le condizioni per poter diventare, nel 2018, una delle tre criptovalute a più alta capitalizzazione, anche se ovviamente l’esito della previsione, così come del resto l’andamento del mercato criptovalute in generale, è tutto demandato al mercato.

Lo spirito positivo tuttavia c’è, anche alla luce dei risultati ottenuti dal segmento criptovalute nel corso degli ultimi anni: non va dimenticato infatti che questo oramai è un settore che attualmente vale circa 700 miliardi di dollari.

Infine, una stoccata ai diretti concorrenti. Per quanto riguarda le partecipazioni dei fondatori al sistema IOTA, Dominik Schiener ha risposto che quello che si son voluti dare i fondatori del sistema è un trattamento quanto più democratico, vale a dire ricevere una remunerazione proporzionale alle unità di moneta possedute da ciascuno di loro. Perché anche loro, esattamente come qualunque investitore, traggono beneficio dal solo investimento in IOTA (a differenza di quanto stabilito dai vertici di Ripple ed Ethereum, così come non ha mancato di far notare lo stesso Schiener).