Islanda: i miner di Bitcoin potrebbero esaurire l’energia

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Sale la preoccupazione in Islanda per l’utilizzo dell’energia elettrica da parte delle numerose compagnie di mining che si sono trasferite sull’isola, e la politica nazionale si prepara a affrontare il rischio di un esaurimento delle risorse elettriche per far fronte alla continua e ingente domanda dei miners.

L’Islanda offre le condizioni ideali per le attività di mining di bitcoin: l’aria gelida e artica che soffia sul paese dall’Oceano e permette un naturale raffreddamento dei terminali, unita al prezzo competitivo dell’energia rinnovabile prodotta ha attirato negli ultimi sei mesi numerose compagnie di miners. Secondo diverse opinioni, però, presto questa attività altamente remunerativa, necessaria per alimentare la circolazione e lo scambio delle criptovalute, potrebbe trasformarsi in un danno per la popolazione islandese, finendo per esaurire l’intero patrimonio energetico destinato al consumo domestico.

Il mining richiede oggi un fabbisogno di elettricità estremamente alto: una singola transazione in criptovaluta necessita la stessa quantità di energia utilizzata da una famiglia media in una settimana.

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