Ripple, tra luci e ombre: test positivi e report “gialli”

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Ripple e XRP tra luci e ombre

La valuta digitale Ripple sembra ottenere sempre più spazio al centro della scena delle criptovalute. La si pone come “nuova” concorrente del Bitcoin, la si pone su una categoria differente del Bitcoin, la si osserva e la si giudica da numerosi punti di vista aumentando a volte più la confusione che l’informazione.

Ripple, così come altri progetti, fa storia a sé. La sua valuta, XRP (“ripple” con la r minuscola), non esprime il valore del progetto. E proprio a proposito del progetto, arrivano novità importanti. Alcune positive, altre molto meno.

I test di Ripple

E’ di queste ore infatti la notizia della soddisfazione da parte di Crédit Agricole e di Cuallix circa i loro test del sistema Ripple.

Per quanto riguarda Crédit Agricole, si tratta di un test per aumentare la velocità dei trasferimenti di credito tra paesi differenti, attuati da clienti lavoratori all’estero. La banca ha dichiarato che il test coprirà i trasferimenti di salario in franchi svizzeri per alcuni clienti transfrontalieri, tra la banca regionale Crédit Agricole des Savoie e la Swiss bank Crédit Agricole Next Bank. Un report dei progressi di tale test sarà presentato al Paris FIntech Forum a Parigi il 30 gennaio.

Per quanto riguarda Cuallix, invece, occorre evidenziare che la società sta utilizzando il servizio xRapid offerto da Ripple, per inviare denaro più velocemente e con meno costi tra USA e Messico. La dirigenza di Cuallix si sta mostrando ampiamente soddisfatta. In un tweet, ripreso da quello ufficiale di Ripple, il CFO di Cuallix Nicolas Palacios ha evidenziato che l’efficienza è aumentata del 1000% e che xRapid sta funzionando perfettamente.

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Le critiche a Ripple

Fin qui, tutto bene. Ma purtroppo per Ripple ci sono anche le critiche, così come quelle evidenziate dopo alcuni report effettuati da grandi testate giornalistiche tra cui CNBC e Bloomberg. In questi report, si evidenziano alcuni particolari sospetti della criptovaluta XRP.

Tutto ciò mentre probabilmente al World Economic Forum sarà menzionata con toni molto più pacati rispetto a quanto accadrà per il Bitcoin.

Blooomberg infatti sottolinea come se da una parte le banche siano interessate alla tecnologia di Ripple, evidenzia come invece siano altamente disinteressate alla criptovaluta XRP, che la società promuove come un “facilitatore” della tecnologia.

A questo si aggiunge la natura sospetta di transazioni condotte dai fondatori di Ripple, che possiedono circa il 60% di tutti gli XRP emessi e che abbiano venduto ripples per un valore di 91,6 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2017, dopo il suo incremento di valore (rapporto CNBC).

Mentre XRP scendeva, Stellar Lumens saliva. Stellar Lumens condivide la propria tecnologia con Ripple.

Due esperti fanno il punto su Ripple

Interessanti le dichiarazioni degli esperti Jens Bader e Greg Adams, utili anche a ricordare alcuni aspetti fondamentali del progetto Ripple.

Jens Bader sostiene che XRP non dovrebbe essere considerata una criptovaluta capace di competere con Bitcoin. Tale concetto, potrebbe essere visto sotto un punto di vista di valore e supply. Dato che XRP presenta una supply di 99 miliardi di unità, difficilmente riuscirà a competere con un bitcoin che ne presenta solo 16 milioni (inizialmente erano 21 milioni ma 5 milioni sparirono alcuni anni fa).

Jens Bader ha inoltre ricordato che la XRP di Ripple si basa su un sistema centralizzato.

Greg Adams, proprietario e AD di Blockt.com, invece, ha ricordato come Ripple sia un progetto per fornire un accordo transfrontaliero tra le banche, risolvendo problemi di velocità e costi operativi. Inoltre, evidenzia come non sia stato progettato per l’uso al dettaglio, perciò il suo valore potrebbe già essere più alto di quello che gli investitori in criptovalute si aspettano.

La domanda da porsi con Greg Adams, infatti, sarebbe lecita: per quali motivi i piccoli investitori acquistano XRP, se non per rivenderli a prezzo più alto? Il loro utilizzo, non è stato progettato per l’uso al dettaglio. Non si può quindi per questo paragonare al bitcoin, nato invece proprio per sostituirsi alla valuta legale.

Il dibattito, su Ripple e gli XRP, si fa quindi sempre più interessante.