TiCoin: il Canton Ticino lancia la sua criptovaluta

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Nasce il TiCoin, la criptovaluta del Canton Ticino

TIC o TiCoin è una valuta virtuale che nasce per la prima volta nel Canton Ticino, ossia nella parte fondamentalmente italiana della Svizzera. A far nascere questa nuova creatura sono stati Michele Fiscalini e Claudio Rossini, che per questo loro progetto hanno chiaramente tratto ispirazione dalle criptovalute già presenti e radicate sul mercato.

Come nasce il TiCoin

Il TiCoin quindi non è altro che una moneta virtuale a tutti gli effetti e che esattamente come altre sue simili, punta a rafforzare il concetto di moneta decentralizzata, indipendente, digitale e open source. Quindi anche il TIC non è sottoposto ad alcun controllo da parte dell’Autorità monetaria, e tanto meno da quello delle banche centrali; anzi, dietro questa moneta v’è un sistema di crittografia che consente a investitori e semplici consumatori di utilizzare la moneta in modo libero e soprattutto sicuro.

Capito quindi il come è nata, ci si chiede a questo punto il perché sia nata. E a questa domanda ha voluto rispondere direttamente il co-founder Michele Fiscalini: “Circa un paio di anni fa è nata l’idea di creare TicinoCoin, una moneta digitale che potesse essere basata sulla stessa tecnologia che sta dietro al Bitcoin e che si chiama Blockchain (…). Grazie a Claudio Rossini, grande conoscitore dell’informatica ed esperto di programmazione, abbiamo dato vita a questa criptomoneta. Il tutto è nato quasi per scherzo, ma soprattutto per sfida: sull’onda delle altre criptovalute, volevamo capire se davvero far nascere qualcosa di nuovo era così possibile e fattibile”.

Molti trader già si domandano se farà la sua apparizione sulle piattaforme di trading su criptovalute come ad esempio la piattaforma CFD Plus500, alla costante ricerca delle migliori da piazzare nella sua lista negoziabile.

Come funziona il TiCoin

TicinoCoin è ora come ora un progetto pilota, per cui, almeno per quanto riguarda questo periodo, sarà fruibile prevalentemente in loco (se poi funzionerà e andrà tutto come deve andare, a quel punto si potrebbe anche valutare di portarlo altrove). Fatta salva questa premessa, i cofondatori di TIC si sono dati questo primo obiettivo: prendere il TIC e portarlo ad uso e consumo dei residenti del Canton Ticino, che proprio grazie a questa moneta avranno modo di risparmiare notevolmente sui costi amministrativi, oltre che di sfruttarne la trasparenza, la sicurezza e l’affidabilità.

Tutti i ticinesi in sostanza potranno investire in TiCoin tramite l’apertura di appositi portafogli elettronici (i cosiddetti e-wallet): i TIC che verranno conservati in questi portafogli potranno essere spesi per acquistare servizi e prodotti del posto, perché l’obiettivo primo di questa moneta è contribuire al rilancio dell’economia locale, ultimamente messa a dura prova dalla crisi internazionale e dall’immigrazione leggermente fuori controllo (proveniente anche dall’Italia).

Nel Cantone Ticino sono già stati inaugurati dei terminali che in negozi e attività di vario tipo permettono appunto il pagamento tramite TIC. Quindi l’idea di poter pagare un prodotto o un servizio sotto forma di TiCoin non è più remota come poteva esserlo fino a qualche tempo fa, e a tutto ciò si aggiunge anche un anonimato di fondo che è parte integrante della tecnologia, nonché suo punto di forza. Tra l’altro non solo i residenti in Ticino, ma anche i turisti in visita sul posto potranno utilizzare i loro dispositivi mobili – smartphone o tablet che siano – per fare acquisto di prodotti e servizi locali.

Per avere TIC all’interno del proprio portafoglio virtuale bisogna prima di tutto possedere uno smartphone o un tablet, e al suo interno installarvi un’applicazione che di fatto simuli questo portafoglio. Sarà quindi l’app a movimentare in maniera pratica l’entrata e l’uscita di denaro, ed esattamente come fa una banca con i conti correnti, anch’essa restituirà un estratto conto di tutte le movimentazioni effettuate.

Alla luce di ciò, in teoria ogni ticinese o turista diverrebbe un nodo (così come nel gergo delle criptovalute) della rete nel momento in cui il suo dispositivo si connetterà a Internet.

Il processo sarà quindi completamente open source, dematerializzato e fatto poggiare su una rete Internet (con tutto ciò che ne conseguirà in termini di minor aggravio di costi). E si badi bene che questo non è il primo esperimento di criptomoneta prestata alla comunità locale: il Lema per esempio è una valuta che circola nelle città di Losanna e Ginevra, il Farinet si muove nel Vallese e il TiCoin, per l’appunto, è ora l’astro nascente del Canton Ticino.