AntiTrust interviene ancora contro rincari accordati a tavolino

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AntiTrust interviene ancora contro accordi a tavolino degli operatori telefonici

Dopo lo stop alla fatturazione a 28 giorni, gli operatori telefonici hanno provato a recuperare gli introiti extra perduti con un rialzo delle bollette. Guarda caso, tali rialzi erano tutti simili. In un regime di concorrenza in cui pochi avversari si spartiscono la stragrande maggioranza del mercato, può succedere che gli stessi si mettano d’accordo per non pestarsi i piedi a vicenda. Così, dopo essersi visti sottrarre il giochino delle bollette a 28 giorni, hanno pensato di rifarsi con un aumento delle bollette di circa l’8,6%. Caso strano, tutti gli operatori telefonici in questione stavano per applicare un rincaro della stessa percentuale.

L’autorità garante AntiTrust ha bloccato tutto, aprendo un procedimento al fine di verificare la sussistenza di un accordo tra gli stessi operatori, per trovare un’intesa sui rialzi da applicare in contemporanea sul mercato.

L’AntiTrust ha quindi adottato delle urgenti misure cautelari, sospendendo nel frattempo l’attuazione dell’accordo oggetto di indagine. Inoltre, la stessa autorità ha richiesto ai vari operatori di proporre la propria offerta in autonomia, senza accordi con i concorrenti.

Nel frattempo plaudono le associazioni dei consumatori, tra cui il Codacons, che sperano in una condanna dei responsabili, magari con una misura che vada a favore dei milioni di utenti fino ad ora penalizzati. Le società contestate sono nello specifico TIM, Fastweb, Vodafone e Wind-Tre, che ovviamente dal canto loro si difendono dicendo che hanno operato in piena trasparenza e secondo le regole.