App che spiano i profili Facebook, come scoprirle

0
Lo scandalo Cambridge Analytica travolge il social e le azioni Facebook

Grande scalpore ha fatto il caso relativo alla Cambridge Analytics, una società di big data, che avrebbe sfruttato Facebook per acquistare illegalmente informazioni di oltre 50 milioni di profili al fine di ottenere informazioni sui profili personali. Informazioni che sarebbero poi servite per influenzare risultati elettorali. L’azione illecita di questa azienda non si è limitata però solo all’ambiente britannico ma a quanto pare è stata sfruttata anche da un partito politico italiano ancora non ben definito.

In ogni caso parlamentari britannici e americani si sono scagliati letteralmente contro la piattaforma di Mark Zuckerberg accusando il social network di non essere abbastanza sicuro e tutelato sotto questo punto di vista.

Azioni Facebook, titolo al ribasso del 7%

Questo scandalo ha favorito le vendite sulle azioni Facebook, così come operazioni al ribasso sulle piattaforme di trading. Si noti, nel seguente grafico fornito da Plus500, il crollo repentino avvenuto in data 19 marzo, che ha favorito per l’appunto chi ha aperto posizioni Short, ovvero “vendi”.

[plus_chart chart=”FB”]

Come funzionava il metodo Cambridge Analytica

Il funzionamento che sta alla base dell’azione compiuta dalla Cambridge Analytica è molto semplice e apparentemente innocuo. Nello specifico “l’arma” principale era un quiz denominato ThisIsYourDigitalLife il quale tramite alcune domande accurate prometteva di indovinare aspetti privati della personalità dell’utente.

Naturalmente l’obiettivo originale era quello di carpire quante più informazioni possibili circa l’orientamento, non solo politico, degli utenti. In particolare hanno utilizzato questa funzione oltre 270mila utenti e, per effetto moltiplicatore dovuto ai contatti collegati, la portata ha raggiunto circa i 50 milioni di utenti.

Questo tipo di attività naturalmente viola quelli che sono i principi basilari di Facebook.

App e pericoli per la sicurezza

Ciò che è emerso da questa indagine circa i presunti crimini di Cambridge Analytica è che gli utenti su Facebook accedono con una facilità disarmante ad una grande quantità di test, giochi, quiz e quant’altro che mettono a rischio la sicurezza e la riservatezza delle loro informazioni personali.

Purtroppo, mentre per i due terzi si tratta sostanzialmente di app innocue, ce ne sono alcune che, come abbiamo avuto modo di vedere, sono manovrate da terzi soggetti che hanno un interesse ben preciso nei confronti di tali informazioni.

Proprio per questo è utile capire come fare per proteggere la propria sicurezza.

Controllare app da PC

Per quanto riguarda il PC risulta molto semplice verificare che non ci siano app o servizi che stanno “succhiando” informazioni in maniera automatica. Nello specifico bisogna andare sulla schermata di home e accedere alla voce Impostazioni del browser.

Da qui bisogna esplorare la sezione App nella quale è possibile verificare quelle strettamente connesse con Facebook. Non è raro imbattersi in questa sezione in app non più attive da tempo o comunque poco utilizzate.

Controllo dallo smartphone

Questo tipo di controllo è possibile effettuarlo anche da smartphone in maniera altrettanto semplice, consultando le Impostazioni dell’account. Una volta cliccato su questa sezione si potrà accedere alle App e a Accesso effettuato con Facebook nel quale poter visualizzare tutte le applicazioni che in qualche modo possono carpire informazioni assolutamente private che possono andare dalla data di nascita, preferenze di ogni genere, familiari, relazioni, amici, luoghi visitati e molto altro ancora.

Le app sugli smartphone possono essere anche più invasive quando toccano rubrica e numeri di telefono.