Le fusioni tra aziende di chip cresceranno nel 2023

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Western Digital (WDC.O) si trova di fronte a una difficile sfida di fusione e acquisizione. L’azienda da 11 miliardi di dollari ha ripreso le trattative con la giapponese Kioxia dopo che gli sforzi per un accordo da 20 miliardi di dollari si erano arenati nel 2021.

La guerra dei prezzi sta affliggendo le vendite di semiconduttori per la memorizzazione dei dati e il consolidamento può essere d’aiuto in caso di crollo della domanda. Il duo dovrà essere creativo per convincere i politici preoccupati dalla guerra dei chip.

western digital chip

Entrambe le aziende sono specializzate in un tipo di chip di memoria chiamato NAND flash, utilizzato negli smartphone, nei computer e nei server dei centri dati. Il mercato è relativamente frammentato rispetto ad altri semiconduttori, con cinque grandi aziende in concorrenza tra loro.

Questo rende interessante il consolidamento del settore: una combinazione Western Digital-Kioxia controllerebbe circa il 30% delle vendite globali, mettendosi alla pari con il leader Samsung Electronics (005930.KS), secondo i dati della società di ricerca TrendForce.

La grave flessione del mercato rende più urgente un accordo. Secondo le stime di Gartner, con la riduzione delle spese da parte di consumatori e aziende in un contesto di incombente recessione globale, il fatturato annuale dei chip NAND dovrebbe crollare del 14% quest’anno, scendendo a 60 miliardi di dollari.

Secondo le previsioni degli analisti di Refinitiv, Western Digital, che ha già una joint venture con Kioxia, dovrebbe registrare un calo dell’EBITDA di due terzi, a 1,3 miliardi di dollari, nell’anno fiscale che si concluderà a giugno.

Merge & Aquisition complicate per il 2023

Tuttavia, anche se la logica di una combinazione appare più convincente in questo contesto, gli ostacoli all’M&A che Western Digital ha affrontato nel 2021 sono ancora più impegnativi oggi.

La valutazione sarà un punto critico: il rilancio di una fusione per azioni da 20 miliardi di dollari sembra improbabile, dato che il prezzo delle azioni dell’azienda statunitense si è più che dimezzato negli ultimi due anni.

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La reazione dei governi sarà l’incognita maggiore. Uno dei motivi per cui le trattative si sono arenate è stata l’incertezza di ottenere l’approvazione da parte di Tokyo, che considera Kioxia, precedentemente nota come Toshiba Memory, un campione nazionale e strategico; all’epoca un funzionario aveva persino dichiarato alla Reuters che il Giappone “non dovrebbe permettere che tutto venga portato via agli Stati Uniti”.

Questo sentimento non potrà che aumentare oggi, visto che Washington sta portando avanti la sua duplice campagna per riportare la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti e per frenare le ambizioni della Cina in materia di chip. In effetti, qualsiasi fusione transfrontaliera richiederà anche l’approvazione dell’antitrust di Pechino. L’unione tra Western Digital e Kioxia sarà una lunga battaglia, ma ne varrà la pena.