Petrolio: perché il prezzo si dirige verso i 75 dollari a barile

0
Prezzo del petrolio diretto verso i 75 dollari al barile

Il petrolio non accenna a fermarsi e dopo il salto del 3% di ieri si avvicina sempre più ai 75 dollari al barile. A quanto pare il greggio, che fino a qualche anno fa ha sofferto di un eccesso di offerta, sembra scarseggiare e non essere in grado di soddisfare la domanda sempre crescente. Opec e Russia tuttavia sembrano convinti a voler continuare con la loro strategia dei tagli attuata già da gennaio 2017. Nello specifico la coalizione sembra decisa e prorogare i tagli fino al 2019.

I motivi che si celano dietro a questo aumento della domanda risiederebbero nei conflitti in Medio Oriente e nella situazione in Siria sempre più tesa. In più come se non bastasse grava su questo scenario anche la possibilità di sanzioni da parte degli USA nei confronti dell’Iran con conseguenze ancora tutte da stabilire.

In ogni caso comunque le scorte di petrolio sono tornate con la media degli ultimi 5 anni.

Ultimi dati sul prezzo del petrolio

A fronte dell’aumento del prezzo del petrolio in maniera esponenziale nell’ultimo periodo fanno pensare anche i dati che giungono in particolare dagli Stati Uniti. Gli USA infatti comunicano che si è verificato un calo per quanto riguarda i barili di greggio pari a 1,1 milioni.

[plus_chart chart=”CL”]

Ciò che ha sorpreso maggiormente però è stato il carburante ridotto di 3 mb per ciò che riguarda le benzine e di 3,1 mb per ciò che concerne invece i distillati. Questo calo sarebbe dovuto in particolar modo al rallentamento delle raffinerie le quali stanno attraversando un periodo di manutenzioni e controlli ma anche relativamente agli eccessivi consumi.

L’umore degli investitori però resta rialzista al punto tale che gli hedge funds hanno accumulato posizioni lunghe nette da primato sul Brent.

Nei prossimi giorni vedremo quanto la situazione muterà e quali saranno le conseguenze sul prezzo del petrolio.